Anche in Friuli Venezia Giulia i Comuni e la Regione potranno utilizzare fondi europei per lo smaltimento dell’amianto dagli edifici pubblici.

Molti enti locali non sono a conoscenza della presenza di edifici con coperture in amianto sul proprio territorio: l’ultimo monitoraggio risale al 2007 e fu effettuato dall’Arpa. La speranza è che si arrivi presto a un aggiornamento della mappatura degli edifici pubblici, aperti al pubblico o di utilizzazione collettiva, pubblicando e rendendo facilmente accessibili questi atti, a cittadini, enti e Aziende per l’assistenza sanitaria.

L’accordo di partenariato Italia-Ue per la programmazione dei fondi 2014-2020 prevede la possibilità di smaltire l’amianto e ristrutturare il patrimonio edilizio, anche con finalità di risparmio energetico.

amianto Marco Zullo M5S

Di fronte a una mappatura precisa e dunque alla possibilità di costruire un’azione strategica, la Regione e i Comuni avranno così la possibilità di sfruttare i fondi europei.

Secondo l’ultimo censimento, in regione sarebbero ancora 597 i siti pubblici con presenza d’amianto, il 77 per cento dei quali con coperture in eternit, per una superficie totale di oltre un milione di metri quadrati. Il via libera all’utilizzo dei fondi europei è giunto dalla Commissione europea che, rispondendo a una interrogazione presentata dal portavoce Ignazio Corrao, ha aperto all’uso dei Fondi strutturali e d’investimento europei, in gestione concorrente, per sostenere la rimozione di amianto dagli edifici, purché, dice la Commissaria Cretu, «sussistano evidenti legami con le priorità di investimento elencate nei programmi nazionali o regionali».

Sulla questione, il governo Renzi ha dimostrato una grave inezia: il piano nazionale amianto del governo Monti deve ancora essere approvato dalla Conferenza Stato-Regioni ed è bloccato al Ministero dell’Economia e delle finanze per la mancanza di coperture: manca una visione nazionale, non esistono monitoraggi puntuali a livello regionale e più in generale non viene colta la portata del problema, che riguarda milioni di cittadini e che ogni anno miete migliaia di vittime»

La Regione ha aperto un canale di finanziamento, per i Comuni, che intendono rimuovere l’amianto dai propri edifici. Di domande ne sono arrivate molte per un totale di 1,3 milioni di euro, ma le risorse stanziate sono insufficienti a coprire tutte le necessità segnalate. La Regione deve impegnare risorse maggiori su questo canale ed è per questo che abbiamo depositato un emendamento (che non è passato), per aggiungere 700.000 euro a copertura delle domande arrivate.