La crisi dell’attuale modello agricolo é sotto gli occhi di tutti. Il modello non é più sostenibile a livello ambientale etico ed economico. Noi del Movimento 5 Stelle pensiamo che esistano delle alternative e ci stiamo adoperando per dare al territorio gli strumenti necessari a portarle avanti.

In quest’ottica, si inserisce il nostro lavoro sul Biodistretto. Uno strumento innovativo che ho pensato di illustrare in più puntate. Ho già avuto modo di spiegare cos’è un Biodistretto e perché crea vantaggi per il territorio e Come si costruisce un Biodistretto. Oggi voglio parlare di chi ha creduto nelle potenzialità del Biodistretto e ha messo in piedi un progetto che può aprire la strada a tanti altri: il progetto pilota del Cilento.

Il Biodistretto Cilento si sviluppa nel territorio del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni e si estende su di una superficie di 3.196 kmq che interessa 30 Comuni, 400 aziende Biologiche e tre siti di grande attrazione archeologica e culturale: Paestum, Padula e Elea-Velia.

Il Cilento è una terra riconosciuta come Patrimonio dell’umanità dall’Unesco e dalla Rete delle Riserve della Biosfera ed è proprio qui che Ancel Keys ha basato i suoi studi per codificare scientificamente la Dieta Mediterranea, riconosciuta poi dall’Unesco come patrimonio immateriale dell’umanità. In questo territorio, agricoltori, cittadini e amministratori pubblici hanno stretto un patto per la gestione sostenibile delle risorse locali.
Queste le tappe del progetto pilota:
• Il sistema di garanzia AIAB ha iniziato fin dal 2004 a promuovere la messa in opera di un Biodistretto, con una serie di Forum e incontri pubblici con associazioni agricole, municipalità e altri attori locali interessati ad avviare nuovi percorsi di gestione sostenibile delle risorse.
• Nel 2009, attraverso un atto istitutivo della Regione Campania, nasce il primo Biodistretto Europeo multi-vocazionale: Agricolo, Ambientale, Culturale, Sociale, Eco-turistico, Eno-gastronomico.
• Nel 2011 viene costituita l’Associazione no-profit Biodistretto Cilento che, coordinata dall’AIAB Campania, ha concretizzato il grande lavoro svolto per anni con associazioni, amministrazioni pubbliche, operatori agricoli e turistici, dando vita ad un vero e proprio laboratorio permanente di idee e iniziative ad alto profilo culturale per uno sviluppo etico, equo e solidale del territorio, fondato sul modello Biologico.
• Le attività sono iniziate mettendo in rete le aziende Biologiche e le associazioni di produttori con gli enti associati al circuito delle Città del Bio, i ristoratori, gli operatori eco-turistici e i consumatori, attraverso iniziative di filiera corta commerciale. In 3 anni il Biodistretto Cilento è riuscito a coinvolgere un numero importante di attori locali e a raggiungere risultati di grande impatto nel territorio.
 
biodistretto cilento marco zullo M5S europa
Caratteristiche del Biodistretto del Cilento
I principali attori che hanno promosso la costituzione del Biodistretto sono gli agricoltori Biologici del territorio, alla ricerca di mercati in grado di apprezzare le loro produzioni. Le aziende Biologiche coinvolte sono 400, il 23% delle aziende Bio del territorio regionale. Si tratta per lo più di realtà di piccole dimensioni, con una superficie agricola media di cinque ettari. L’insieme della Superficie Agricola Utilizzabile è di circa 2.000 ettari, suddivisa in coltivazioni arboree (32%), seminati/ortive (22%), prati e pascoli (46%).
Le principali coltivazioni arboree sono rappresentate dall’olivo, diffuso in tutti i comuni, dalla vite, dai fruttiferi e dal fico, diffuso nelle zone collinari. Le aziende con allevamento presentano una dimensione molto ridotta per i bovini (in media 14 capi per allevamento), gli ovini (25 capi), i caprini (9 capi), e i suini (3 capi). L’eccezione è rappresentata dagli allevamenti bufalini, che in media superano gli 85 capi per azienda. Le 400 aziende agricole Biologiche sono controllate, certificate e iscritte al Registro Regionale degli Operatori dell’Agricoltura Biologica. Aderendo al Patto per il Biodistretto, si sono impegnate a produrre tipico, Biologico e libero da Ogm, nel rispetto dei principi etici e sociali che sono alla base dell’agricoltura Biologica.
Il fatturato medio delle aziende che partecipano attivamente (mercatini del Biologico, fiere, promozioni estive negli stabilimenti balneari) è cresciuto negli ultimi due anni del 20%. L’intera produzione oggi è collocata sul mercato come Biologica e non più, come avveniva in precedenza, in parte o in toto sui mercati del convenzionale.
 
Il ruolo della Pubblica Amministrazione
La partecipazione delle Amministrazioni pubbliche è stata fondamentale per la realizzazione del Biodistretto Cilento con 32 Amministrazioni comunali del territorio: Ascea, Auletta, Caggiano, Casal Velino, Castellabate, Castelnuovo Cilento, Castel San Lorenzo, Centola, Ceraso, Controne, Cuccaro Vetere, Gioi, Laurito, Morigerati, Monte San Giacomo, Novi Velia, Orria, Pisciotta, Pollica, Prignano Cilento, Rofrano, Rutino, Salento, San Pietro al Tanagro, Sanza, Sassano, Sessa Cilento, Sicignano degli Alburni, Stella Cilento, Stio, Torraca, Vallo della Lucania.
Il loro ruolo è fondamentale per realizzare attività informative, di promozione dell’agricoltura Biologica e della salvaguardia ambientale, attività educative sulla corretta alimentazione nelle scuole, oltre all’attivazione di mense Biologiche e di altre iniziative di acquisti verdi. Partecipano alle attività del Biodistretto anche la Provincia di Salerno e la Regione Campania, orientando propri programmi e finanziamenti verso il territorio. Numerosi altri Comuni della zona, coinvolti dai risultati raggiunti, hanno presentato la proposta di adesione all’iniziativa. Il Comune di Ceraso è la capitale del Biodistretto Cilento, e ne ospita la sede, un punto di aggregazione per il Biologico del territorio e anche di livello nazionale ed internazionale, accogliendo visitatori ed esperti del settore di tutto il mondo. L’AIAB Campania coordina tutte le attività del Biodistretto Cilento e l’associazione no-profit incaricata della sua gestione.
 
Filiera corta e offerta variegata
Gli esercizi commerciali e turistici del Biodistretto ha messo in rete 20 ristoranti e 10 stabilimenti balneari, impegnati a promuovere le produzioni delle aziende agricole e delle associazioni di produttori. In questo modo gli operatori Biologici, oltre a svolgere un importante lavoro di salvaguardia e tutela della Biodiversità e della tipicità, possono finalmente contare su un mercato locale, in grado di apprezzare le Bioeccellenze del territorio. Grazie a queste iniziative di Filiera corta, i consumatori dei prodotti del Biodistretto sono in grado quindi di conoscere il luogo di produzione e di stabilire un rapporto diretto con le aziende agricole che hanno aderito al Patto per il Biodistretto.
Per quanto riguarda la filiera corta commerciale, nel luglio 2009 sono stati inaugurati il primo Gruppo di Acquisto Solidale GAS del Biodistretto (www.corbezzolo.com) e diversi Mercatini Biologici, sia nelle aree interne che in quelle costiere a vocazione turistica. I GAS sono gruppi di consumatori che si associano per acquistare direttamente da piccoli produttori locali, impegnati a promuovere un’economia etica che mette al centro le persone e le relazioni.
I prodotti delle migliori delle aziende Biologiche del Cilento sono proposti in un paniere, che include il fagiolo di Controne, il cece di Cicerale, il fico bianco del Cilento, le castagne, l’olio extravergine di oliva, la mozzarella, il miele, la soppressata di Gioi, il vino Cilento DOC, il cacio ricotta di capra, il caciocavallo silano, il carciofo bianco di Pertosa, il carciofo tondo di Paestum e tante altre Bioeccellenze stagionali.
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Biosentieri Sono itinerari eco-turistici che attraversano i principali luoghi del Biologico (aziende agricole, agriturismi, città Bio, aree demaniali certificate, siti ambientali di rilievo per la conservazione della Biodiversità e delle tradizioni locali), creando collegamenti tra le zone rurali interne e le aree turistiche costiere. Tutti i siti attraversati dai Biosentieri sono classificati dall’AIAB Campania sulla base della Carta dei principi per un turismo sostenibile nelle aree rurali, che seleziona le attività turistiche ecologicamente sostenibili nel lungo periodo, economicamente fattibili e accettabili dal punto di vista etico e sociale.
Le Biospiagge sono un luogo ideale per promuovere le aree rurali e le produzioni Biologiche del territorio. Con la collaborazione degli stabilimenti balneari e dei Comuni costieri, si realizzano iniziative di marketing territoriale per presentare le Bioeccellenze e i Biosentieri sulle spiagge, anche attraverso il sito www.Biospiagge.it., creando ampi consensi da parte dei produttori e dei consumatori. Dal 2009 è anche possibile esplorare le spiagge con imbarcazioni di società associate al Biodistretto. Per promuovere i prodotti Biologici sulle spiagge si è ricorso a figure professionali opportunamente formate, i Bio-bagnini e Bio-animatori che sono riusciti a far apprezzare ai bagnanti, oltre ogni previsione, gli alimenti tipici locali proposti in degustazione.
 
L’assistenza tecnica e i finanziamenti
L’AIAB Campania offre a tutte le aziende agricole Biologiche del Biodistretto che ne fanno richiesta, assistenza tecnica gratuita, grazie a progetti finanziati dalla Regione Campania. Molte aziende, spinte anche dall’incremento della domanda di prodotti generata nel territorio, hanno presentato progetti di ammodernamento strutturale alla Regione Campania, per ridurre i costi di produzione, elevare il livello qualitativo delle produzioni, anche attraverso riconversioni produttive agricole, promuovere la diversificazione delle attività nell’azienda agricola (trasformazione prodotti agricoli), tutelare e migliorare l’ambiente naturale, rafforzare la capacità contrattuale del settore primario e intercettare ulteriori quote di valore aggiunto, potenziare e diffondere la tecnologia avanzata al servizio delle aziende agricole. Tutti gli attori del Biodistretto partecipano a un tavolo di coordinamento che ha tra le sue funzioni anche quella di individuare tutte le fonti di finanziamento attivabili per realizzare le attività programmate annualmente.
 
Le prospettive future
La valutazione degli impatti socio-economici e ambientali del Biodistretto mostra che le prospettive future sono molto incoraggianti. La crescente domanda di prodotti Biologici e l’accorciamento complessivo della filiera, che ha generato consumatori fedeli, hanno permesso di programmare un forte sviluppo del settore con la riconversione al Bio di nuove aziende, sempre più orientate in chiave multifunzionale. Un grande impulso è previsto dalla prossima applicazione di nuove misure di semplificazione delle procedure di certificazione Bio, elaborate e sperimentate dall’AIAB nel quadro di un progetto di dimensione nazionale. Il Biodistretto ha favorito lo sviluppo di flussi turistici qualificati, più attenti alle tipicità e alle culture locali, distribuiti lungo l’intero corso dell’anno e non concentrati nei mesi estivi.
Sono state convertite al Biologico molte aree demaniali. Dal punto di vista ambientale, sono state realizzate numerose iniziative di tutela e valorizzazione del paesaggio e degli elementi naturali nelle aree rurali. La conversione di nuove realtà agricole all’agricoltura Biologica contribuirà anche a ridurre gli impatti negativi della produzione sull’ambiente.