Il biologico continua la sua crescita esponenziale, mentre il resto dei consumi alimentari va a picco per via della crisi. Per questo il Movimento 5 Stelle si rammarica ancor di più per l’occasione persa dal semestre italiano a guida Renzi, che non è riuscito a portare a termine un report così importante per la nostra economia. Ma il Movimento non si ferma, anzi, rilancia. Non è forse ora di inserire il biologico nei percorsi formativi delle università italiane? Non è forse nella scuola che si coltivano le eccellenze?

Nel mio lavoro istituzionale sono relatore ombra nel report che tratta del nuovo regolamento sul biologico.

Report che è stato sospeso dalla Commissione Europea per sei mesi finché non si troverà un accordo tra Parlamento e Consiglio Europeo.

Purtroppo nel semestre a conduzione italiana, quello del Governo Renzi, abbiamo perso una grandissima occasione. Quella di portare al termine questo report. Stiamo perdendo un’occasione perché il biologico è importante.

E’ importante per una questione di salute, è importante per una questione di ambiente, è importante anche per una questione economica. L’economia del biologico sta andando molto bene, è un settore che negli ultimi anni ha un segno positivo.

I dati ci dicono che la produzione del biologico, ormai è equiparabile a quella dell’agricoltura convenzionale, col vantaggio però di non fare uso di pesticidi e di avere una maggiore attenzione per l’ambiente.

Dobbiamo persistere su questa strada, dobbiamo innanzitutto cercare di portare un’innovazione culturale nei metodi agricoli. E bisogna partire dalle università, dalle scuole, inserendo all’interno dei corsi di studio dei percorsi formativi.

Data l’importanza di questo tema e della rivoluzione culturale che dobbiamo avviare, noi del Movimento 5 Stelle ci stiamo impegnando affinché la normativa in discussione in Europa porti a dei risultati concreti, reali, che possano davvero lanciare questo settore, e non ad una normativa eccessivamente burocratica che invece, il settore, rischia di affossarlo.