Oggi sarò in Delegazione Mercosur (Mercato Comune del Sud America) ad ascoltare cos’avrà da dirci l’ambasciatore del Brasile su questo scandalo delle carni avariate che assume di giorno in giorno proporzioni sempre più vistose.
In base ai dati finora resi disponibili dalle autorità investigative brasiliane, le aziende coinvolte nello scandalo della carne avariata sarebbero già 21, 4 delle quali, anche se sta emergendo che il numero in realtà sia superiore, esportavano carne verso l’Unione europea. Al momento l’autorizzazione è stata sospesa. Paesi come la Cina hanno bloccato tutte le importazioni, ma l’Europa ha deciso di mantenere una linea più conciliante con il Brasile.

Come emerge dalle indagini, si tratta però di una fitta rete di corruzione che coinvolge non solo produttori ma anche organismi di controllo, tanto grave da aver spinto il commissario alla sicurezza alimentare, Andriukaitis, a inviare al più presto dei funzionari europei per verificare in loco tutta la catena di produzione del settore.Lo scandalo fa infatti emergere inquietanti perplessità sul sistema delle importazioni di carne.

Innanzitutto l’esistenza di meccanismi di corruzione sottolinea il coinvolgimento negli atti criminosi anche degli organismi pubblici ai quali è demandato il controllo della sicurezza alimentare. Inoltre è allarmante il fatto che in un primo momento il Governo brasiliano si sia dimostrato poco propenso a collaborare con i partner commerciali (tanto che la stessa Commissione europea ha appreso della notizia dai canali di informazione). Queste circostanze fanno inevitabilmente vacillare la fiducia sulla trasparenza e affidabilità delle autorità brasiliane.

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Le ripercussioni non possono che farsi sentire anche sull’accordo di libero scambio che attualmente l’Unione europea sta negoziando con i Paesi del Mercosur (Mercato Comune del Sud America), e che la commissaria Maelstrom ritiene, ottimisticamente, di poter concludere positivamente entro fine anno. Benché alcuni, anche all’interno del Parlamento, invitino a tenere le questioni separate, è chiaro invece come esse siano intrinsecamente connesse. Paesi come Brasile e Argentina infatti, grandi esportatori di carne bovina, hanno infatti già fatto sapere di non essere disponibili a firmare nessun accordo che non contenga un capitolo che faciliti tale scambio commerciale. Gli sviluppi di questi giorni, però, mettono in luce come questo settore non offra ancora sufficienti garanzie di sicurezza per la tutela degli standard di protezione dei consumatori e della loro salute richiesti dall’UE e che un’apertura del mercato potrebbe rivelarsi una mossa avventata.

L’emergere di questo scandalo ci impone di chiedere l’esclusione del settore della carne dagli accordi commerciali in corso tra UE e paesi del Sud America (Mercosur). Non possiamo avere fiducia in un sistema che di fatto non garantisce la salute dei cittadini. Infatti non solo è emerso che ci sono aziende i cui prodotti non rispettano gli standard di sicurezza alimentare, ma neppure l’operato delle istituzioni sanitarie è stato efficace. Da quanto tempo queste frodi sono in atto? Dove è finita questa carne avariata? E’ di una gravità inaudita il fatto che i controlli sul territorio europeo non abbiano mai rilevato nulla. Mi chiedo cosa stia facendo la Commissione Europa per tutelare la nostra salute e se abbia intenzione di permettere l’invasione sul mercato europeo di prodotti scadenti che oltre a farci del male danno un ulteriore colpo a quelle aziende che invece puntano sulla qualità.