Eccovi un resoconto della mia partecipazione alla Commissione Agricoltura durante la discussione sul caso uova (e derivati) al Fipronil. In Commissione si parla di” basso rischio” senza in realtà sapere di cosa si stia parlando perché mentre discutiamo del Fipronil, pare ci sia un’altra sostanza pericolosa per i consumatori, l’Amitraz. Di questo Amitraz nessuno ne aveva mai parlato prima, mentre ora velatamente arriva la notizia che questo insetticida è stato utilizzato in alcune aziende agricole del Belgio e dei Paesi Bassi.

Ci viene detto che sino ad ora le quantità di Fipronil sono all’interno dei range consentiti dalla legge. Ma se i limiti di legge vengono osservati cosa vuol dire? Se continuiamo a ingerire queste sostanze a lungo andare cosa ci succederà? E’ tutto vago, “stiamo cercando di…”, “faremo”, ma quanto tempo è passato da quando la Commissione è venuta a sapere di questa frode? Era luglio quando venne fuori la notizia, ma la Commissione stessa candidamente ammette che le prime avvisaglie si erano già manifestate nel settembre del 2016. Perché il sistema di allerta si è mosso così tanto in ritardo? Controlli e comunicazione sono stati molto deficitari, ed è evidente che ci sono e ci saranno dei danni enormi per i settori coinvolti, in cui le piccole aziende agricole oneste ne pagheranno le conseguenze. Senza parlare poi dei possibili danni per la salute dei cittadini dei 20 paesi europei (per ora) coinvolti, che oggi nessuno sa ipotizzare o quantificare. Un sistema di etichettatura completo potrebbe quantomeno agevolare le ricerche per risalire velocemente alle frodi ma invece no, dobbiamo continuare a sottostare ai dettami della grande industria che non vuole dichiarare nell’etichetta da dove arrivino tutte le materie prime, e che non vuole certificare il percorso della propria filiera. L’aggravante di questa vicenda è data anche dal fatto che se oggi ci troviamo di nuovo di fronte ad una frode alimentare che nasce in Europa, da produttori europei verso cittadini europei, facciamo già fatica ad individuarla e a neutralizzarla. Ma allora, in un’ottica di internazionalizzazione e di liberalizzazione spinta, che cosa ci succederà? Supponiamo che il CETA malauguratamente passi, anche se noi del M5S faremo di tutto perché ciò non avvenga, che cosa accadrà alla nostra salute quando non potremo nemmeno avere il controllo preventivo sulla qualità dei prodotti importati e sulle filiere delle aziende che provengono da oltre oceano? Questo caso delle uova al Fipronil – Amitraz, pare tanto l’antipasto di una cena avvelenata. Qui il link alla sessione completa: https://bit.ly/2esOu1C