Subito dopo l’interessantissimo incontro “NEXT STEP” come la robotica rivoluzionerà la nostra società, ho avuto l’occasione di incontrare e fare due chiacchiere con Jerome Glenn, uno studioso americano che da anni dirige il Millennium Project, un osservatorio stabile sugli scenari futuri.

Così ho avuto modo di dialogare su alcuni contenuti di “The State of the Future 19.1”, il rapporto sullo stato del futuro scritto da Glenn che racchiude una panoramica della situazione attuale e sulle prospettive per il futuro del mondo legate allo sviluppo tecnologico: una sorta di pagella per l’umanità. La chiave è decisamente ottimistica, quella di Glenn, il quale sostiene che stiamo vincendo più di quanto stiamo perdendo. Allo stesso tempo però individua un “vulnus” non indifferente nella mancanza di processi decisionali legate a questo sviluppo.
In sostanza, i progressi nei prossimi 10 anni, quindi a breve, saranno straordinari in tutto il mondo, e toccheranno l’acqua, l’istruzione, la fame nel mondo, la salute, ma altrettanto pericolosi saranno i nemici delle libertà individuali, la stagnazione della libertà di informazione, i conflitti interni a ciascun paese, il riscaldamento globale, l’occupazione.

Insomma, abbiamo un’opportunità straordinaria per migliorare il mondo e un’innata vocazione a giocarcela male. Quindi, proprio nello spirito del M5S se da un lato dobbiamo investire sul futuro e sulla tecnologia, dall’altro dobbiamo tenere la barra dritta sui valori etici, veri ispiratori delle scelte per il bene comune