Prendetevi un po’ di tempo per leggere questo post, è’ un po’ lungo ma credo ne valga la pena. Conosco Manuela Botteghi da molti anni, attivista goriziana con DNA livornese, ex consigliera comunale M5S, combattente di natura, donna di principio che nelle battaglie del MoVimento ha sempre anteposto i principi della correttezza e della trasparenza a qualsiasi altro fine. Purtroppo o per fortuna Manuela non ha peli sulla lingua, quello che pensa profondamente dice schiettamente senza lasciare adito a possibili interpretazioni. Capita così nella passata consiliatura, che nel corso del suo mandato quale capogruppo di opposizione M5S al comune di Gorizia chiedesse le dimissioni di un consigliere di maggioranza, un maresciallo della finanza, denunciato per aver usufruito del pagamento di ore di straordinario e trasferte senza averne diritto, visto che non le aveva effettuate. Dal punto di vista penale il caso fu archiviato per sopravvenuta prescrizione, pur affermando il P.M. nella richiesta di archiviazione che le indagini esperite dalla Polizia Tributaria avevano evidenziato la sussistenza a carico del finanziere dei reati di falso ideologico in atti pubblici e truffa militare. Ebbene, Manuela chiese all’allora sindaco di Gorizia che ritirasse la delega che aveva dato a quel consigliere comunale e che fosse rimosso dall’incarico di coordinatore della Commissione Cultura perché, secondo lei, e cioè noi, il consigliere non era degno della fiducia dei cittadini. Dopo la sua richiesta ne seguirono altre da parte di altri consiglieri di opposizione e si giunse finalmente alle sue dimissioni. Manuela, nel richiedere pubblicamente al sindaco attraverso un comunicato stampa di togliere a questo consigliere la delega, utilizzò il vocabolo “reato” nel descrivere il capo di imputazione. L’articolo del giornale locale “il Piccolo” che riportava il comunicato di Manuela non fu particolarmente gradito dal consigliere oggetto della sua richiesta, e così quest’ultimo la denunciò per “diffamazione a mezzo stampa”. Stessa sorte toccò anche al giornalista che scrisse il pezzo e al direttore responsabile del quotidiano. Per farla breve i due giornalisti nel frattempo furono prosciolti mentre Manuela venne rinviata a giudizio con una richiesta di danni dell’ex consigliere pendente pari a 50.000 euro. Ora Manuela è sola davanti a questo muro composto da 50.000 mattoncini da un euro l’uno e ha bisogno d’aiuto, le spese legali per affrontare il processo ci sono tutte e pur sapendo che in linea di massima questo impianto accusatorio è debole, sono consapevole che talvolta la realtà superi la fantasia quando ci si trova di fronte ad un contenzioso dai caratteri fortemente politici e in cui si dibatte di diritto alla critica politica. Manuela chiede pubblicamente una mano per coprire le spese per la tutela legale di un processo che potrebbe avere degli esiti inaspettati e io che la capisco, sono concretamente al suo fianco, non solo a parole. Spero che anche chi mi legge lo sia come me. Qui sotto trovate un link per versare un vostro contributo tramite Paypal e due Iban, uno della Cassa Rurale FVG e uno delle Poste Italiane. Potrete usare naturalmente quello che preferite e che vi è più comodo. Il denaro sarà contabilizzato nella massima trasparenza e utilizzato solo per lo scopo per cui viene raccolto. Le carte sono state aperte ex-novo cosicché si possa avere in qualsiasi momento un quadro preciso delle donazioni. Manuela terrà informati i sottoscrittori dell’esito dei vari passaggi legali e processuali. Basta poco per fare molto. Grazie Cassa Rurale FVG IT10 I 03599 01899 086228502760 Poste Italiane IT 54 B 07601 05138 239365439370 Pay Pal https://www.paypal.me/ManuelaBotteghi