Se tutti i Paesi mantenessero le promesse di taglio delle emissioni con cui si sono presentate alla Conferenza sul Clima di Parigi, entro fine secolo la temperatura globale aumenterebbe di 2,7 gradi. Siamo quindi ben oltre l’aumento di 2 gradi che gli scienziati considerano una sorta di punto di non ritorno, un limite oltre il quale i danni causati dal riscaldamento globale sono considerati irreversibili.

Come possiamo essere soddisfatti con queste premesse? Come possiamo essere tranquilli quando il futuro prossimo del nostro pianeta è in evidente e drammatico pericolo?

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In questi giorni si parla tanto di nuovo accordo sul clima. Ma se l’accordo non sarà vincolante chi rispetterà gli obiettivi di taglio delle emissioni? Un accordo vincolante non é credibile.

Per il Movimento 5 Stelle non è importante l’accordo, ma la QUALITA’ dell’accordo che verrà raggiunto a Parigi.

Qualità significa sapere con precisione quali sono gli impegni finanziari messi sul piatto dai Ue, Usa e dagli altri Stati per garantire la transizione dalle fonti fossili alle rinnovabili e raggiungere così gli obiettivi su clima ed efficienza energetica.

Qualità significa monitorare le azioni messe in campo dagli Stati e correggerle se inadeguate.

Qualità significa predisporre dei piani nazionali a supporto delle politiche di contrasto al cambiamento climatico, in modo da sostenere la crescita delle fonti rinnovabili e degli interventi di efficienza energetica, disincentivando l’uso di fonti fossili, che ad oggi ricevono largamente più sussidi delle rinnovabili.

Se queste condizioni non saranno presenti nell’accordo, non potremmo certo esultare se l’Etiopia si impegna a tagliare le emissioni di gas serra del 64%.