I continui sforamenti delle concentrazioni di polveri sottili nell’aria registrate in tutto il Nord Italia in questi giorni confermano l’inadeguatezza dei Piani di azione comunali e, più in generale, delle normative di riferimento sull’inquinamento. Stiamo vivendo un’emergenza sottostimata, destinata a crescere inevitabilmente con il passare degli anni: servono per questo norme che incentivino un cambio negli stili di vita, che favoriscano quei comportamenti mirati a contenere gli effetti negativi delle più comuni fonti di inquinamento.

Più che palliativi, le misure previste dai Pac sono fumo negli occhi per i cittadini, sorta di atteggiamento pilatesco messo in campo da Comuni che non hanno la forza di assumere decisioni drastiche per il bene della cittadinanza. Le restrizioni sulle temperature per gli impianti di riscaldamento sono facilmente interpretabili e non incidono in alcuna maniera sulla diminuzioni dei livelli di particolato; così come sono risibili le limitazioni al traffico, che riguardano perlopiù auto immatricolate più di dieci anni fa (i provvedimenti non toccano le auto Euro 4, 5 e 6), con mille deroghe che rendono vane le restrizioni.

Marco Zullo M5S Europa emergenza smog emissioni

Abbiamo bisogno di linee guida decise, pratiche da osservare costantemente e da rendere più restrittive in occasione dei primi sforamenti: chiusura del traffico nei centri urbani, incentivazione all’utilizzo dei mezzi pubblici e potenziamento del servizio di trasporto pubblico locale, severo contenimento delle emissioni nocive rilasciate dalle industrie, divieto di bruciare combustibili lignei, divieto di circolazione nelle giornate di sforamenti soprattutto per le auto a gasolio, misure d’incentivo serie per l’acquisto e l’utilizzo di auto elettriche e ibride, per l’acquisto di biciclette elettriche e per le amministrazioni che decidono di dotarsi di sistemi di bikesharing.

In questo quadro destinato a peggiorare ci sono europarlamentari italiani che hanno votato a favore del raddoppio dei limiti di emissioni di Pm10 e Nox, gli ossidi di azoto, per le auto. Una gentile concessione alle lobby automobilistiche, ancora una volta sulla pelle e sulla salute dei cittadini.