Solo oggi le autorità locali ammettono che la bonifica della C&C di Pernumia non è mai cominciata e che, se tutto va bene, partirà a metà novembre con le prime operazioni di asporto riguardanti appena 2400 delle 52 mila tonnellate di rifiuti tossici presenti nel sito. Peccato che nel luglio scorso la Commissione Europea avesse dichiarato chiusa la questione affermando che le autorità competenti (Comune di Pernumia, Provincia di Padova, Regione Veneto) avessero già provveduto ad avviare la bonifica nel 2014. Una bufala enorme nei confronti dei cittadini, che a tutt’oggi non sanno quando e se verrà effettuato il restante 90% della bonifica, anche alla luce del fatto che gli stanziamenti sono sufficienti a coprire solo il 10% dei costi totali della rimozione dei rifiuti che, stando alle stime, ammonterebbero a 12 milioni.

Insieme a David Borrelli ed Eleonora Evi ho voluto fare un po’ di chiarezza su vicenda della C&C di Pernumia, tristemente nota come la Fabbrica dei Veleni, sulla quale il M5S Europa ha presentato un’interrogazione alla Commissione Europea. Nel testo, si contesta alla Commissione di non aver verificato la correttezza delle informazioni provenienti dalle autorità italiane competenti. L’esecutivo viene inoltre esortato a “monitorare l’effettivo svolgimento della bonifica del sito” nelle prossime fasi.

bonifica C&C

La C&C é stata posta sotto sequestro nel 2005 a seguito di un’indagine della Magistratura sul traffico illecito di rifiuti tossici. Circa 52mila tonnellate di rifiuti inquinanti sono presenti all’interno dell’edificio da circa 10 anni, ma nessuna misura precauzionale é stata adottata per prevenire le infiltrazioni nell’aria, in superficie e nelle falde acquifere sotterranee. Un fatto ancora più grave, se si pensa che l’edificio è situato vicino al Parco Regionale dei Colli Euganei e in una zona ad elevato rischio idrogeologico.

Nel 2013, il Comitato Popolare Sos C&C ha presentato una petizione di 2350 firme per far sì che la Commissione Europea sollecitasse le autorità italiane alla bonifica del sito e alla rimozione dei rifiuti tossici. Ma l’anno successivo, l’esecutivo comunitario ha replicato che le autorità competenti avevano già provveduto ad avviare le operazioni di bonifica. Una falsità smentita il 23 giugno scorso anche dal Comitato Sos C&C nella seduta della commissione Petizioni attraverso una serie di immagini eloquenti, di fronte alle quali l’eurodeputata di Forza Italia Elisabetta Gardini è stata in grado di sostenere che la situazione fosse sotto controllo.

Peccato che le notizie di stampa riportino il contrario e che il primo passo della bonifica della Fabbrica dei Veleni dovrebbe cominciare a metà novembre. Senza contare che al termine dell’intervento, che dovrebbe durare un mese, rimarranno ancora 50mila tonnellate di rifiuti pericolosi all’interno dei capannoni. L’emergenza, dunque, rimane. Così come il pericolo per l’ambiente e la salute dei cittadini. Soprattutto perché il 90% delle risorse necessarie a completare la bonifica non é ancora stato stanziato.