Il programma educativo per promuovere il consumo di frutta nelle scuole sarà finanziato dall’Europa con 21,5 milioni e dallo Stato per quasi 5,4 milioni, per un totale di 26,9 milioni di euro, sia per il 2015 che per il 2016. Una cifra che, se usata bene, permetterebbe di supportare in maniera concreta una serie di iniziative per incoraggiare un’alimentazione equilibrata nei bambini proprio nella fase in cui formano le loro abitudini alimentari, dai 6 agli 11 anni.

Grazie ai fondi stanziati verranno distribuiti prodotti ortofrutticoli nelle scuole elementari e i ragazzi avranno la possibilità di vistare fattorie didattiche, di creare orti scolastici e di imparare quali sono i benefici del consumo di frutta.

Tutto bene, sulla carta. Ma come sempre, nella pratica, si manifestano diversi problemi. Il programma esiste dal 2009 e per anni la gestione italiana ha lasciato a dir poco a desiderare.

frutta scuole

Sui banchi dei ragazzi è spesso arrivata frutta ancora troppo matura, impossibile da consumare e, quindi, subito cestinata. Le finalità educative del programma hanno abortito sul nascere. In un gran numero di casi, la frutta distribuita non era locale, ma proveniva da centinaia e centinaia di chilometri dall’istituto. Alla faccia della sostenibilità e del km zero, in Trentino gli alunni si sono ritrovati nel cestino le mele del Veneto e in Lombardia quelle dell’Emilia. Senza contare che i frutti venivano confezionati singolarmente, producendo una grandissima mole di rifiuti, e che la frutta non era nemmeno di stagione. Neanche a dirlo, anche in questo settore, nel 2013, ci siamo trovati di fronte ad una serie di appalti truccati sulle gare indette dal Ministero per le Politiche Agricole.

Amministrazioni locali e scuole, questa volta, devono fare la propria parte. Sì, anche le scuole hanno le loro colpe, perché troppo spesso, in passato, è accaduto che le amministrazioni comunali non fossero al corrente dell’adesione della scuola al progetto e il servizio di ristorazione già predisposto avesse continuato ad offrire il proprio servizio, diventando di fatto un doppione e generando sprechi per l’amministrazione pubblica e per i cittadini.

Caro ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, non è forse ora di dare una bella strigliata alle sue amministrazioni per promuovere davvero il consumo consapevole e la sostenibilità?

 #FruttaKM0aScuola