Innanzitutto diciamolo chiaramente, la posizione del PD renziano è a favore del #CETA in modo incondizionato. E’ a favore di un trattato che di fatto fa rientrare le logiche del TTIP dalla finestra, anche se questo accordo sciagurato sembrava definitivamente uscito dalla porta.
Dalla porta principale invece entreranno nelle nostre case gli OGM, di cui il Canada è un forte produttore (81% sulla sua produzione totale), mentre delle regole sanitarie relative a prodotti che in Europa sono banditi e in Canada no, non si sa nulla.
Dulcis in fundo, le controversie tra stati verranno decise da una Corte Arbitrale sovranazionale che agirà al di fuori del sistema giudiziario degli Stati membri. In questo contesto a dir poco preoccupante il PD che fa? Il Pd al Parlamento europeo si scioglie come neve al sole: i renziani hanno votato a favore del Ceta, i bersaniani hanno votato contro, poi c’è chi si è astenuto e chi non ha avuto nemmeno il coraggio di presentarsi in aula e votare.

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La responsabilità che quel partito dovrebbe sentirsi addosso nei momenti in cui si deve decidere sulle sorti dell’Italia e dell’Europa passa bellamente in secondo piano, sovrastata dai piccoli interessi personali delle sue correnti, particolarmente elettriche in questo periodo.
Ormai stanno insieme solo per le poltrone e le pensioni dei loro parlamentari.

Vuoi sapere come hanno votato ? Guarda l’allegato: Ceta_come_hanno_votato