Oltre 300 mila cittadini veneti sono costretti a bere l’acqua di una delle falde acquifere più grandi d’Europa, quella di Almisano tra le province di Vicenza, Padova e Verona. Una falda tra le più inquinate del nostro Paese, per via della presenza massiccia delle sostanze perflouoro-alchiliche (PFAS), largamente usate nell’industria per impermeabilizzare tessuti e materie plastiche.

Ma evidentemente per il Governo Renzi avvelenare migliaia di cittadini ogni giorno non è sufficiente, occorre anche dare un premio a chi lo fa.

Marco Zullo M5S Europa pfas veneto acque inquinate

Il decreto Galletti, legge che modifica il testo unico ambientale, da un lato inserisce la voce PFAS tra i valori da monitorare nelle acque sotterranee, ma dall’altro stabilisce livelli di tolleranza ai PFAS superiori a quelli indicati nel 2014 dall’Istituto superiore di sanità per le acque potabili.

In pratica, i nuovi composti della famiglia PFAS che per l’Istituto Superiore di Sanità dovevano essere limitati a un valore di 500 ng/l nelle acque potabili, con il decreto Galletti vengono alzati a 6mila ng/l per le acque di falda. Un regalo a chi inquina, come la fabbrica chimica Miteni di Trìssino (Vicenza).

A questi si devono aggiungere altri 530 ng/l previsti per i composti dovuti all’inquinamento storico della falda del Veneto.

Per i PFAS non è ancora stato completato in Italia uno studio epidemiologico che ne determini la reale tossicità o addirittura cancerogenicità, anche se va ricordato il caso DuPont in America, quest’affermazione non vale per alcuni degli altri composti che sono già accertati come sospetti cancerogeni.

Insomma, mentre gli scienziati di tutto il mondo chiedono di limitare l’uso di Pfas, Renzi e i suoi adottano misura a maglie larghe nei confronti degli inquinatori e a maglie decisamente strette per i cittadini, costretti a usare acqua inquinata