Un silenzio assordante quello che è stato calato sullo stato di salute dell’acqua di Pordenone. Tutti sapevano ma tutti sono stati zitti. Tranne  noi del Movimento Cinque Stelle che sulla questione di tutela delle acque e dei bacini abbiamo promosso diverse iniziative a livello locale ed europeo. Non da ultima un’interrogazione alla Commissione Europea circa lo stato d’attuazione dei piani di gestione dei bacini idrografici in Italia, presentata proprio questa settimana, considerato che la direttiva “Acque” dell’Ue nel nostro Paese è stata ampiamente disattesa. Si tratta di un ulteriore scandalo che riguarda anche la nostra regione, le cui attività relative ai Piani di bacino vengono svolte in regime di proroga, e che si somma ai ritardi nell’adozione dei piani di tutela delle acque.

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Il documento porta la mia firma e quella dei colleghi e colleghe M5S Eleonora Evi, Marco Affronte, Dario Tamburrano e Marco Zanni.

In Europa non si hanno informazioni sullo stato qualitativo di fiumi e laghi italiani. Il Ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti non ha ancora trasmesso alla Commissione europea quelli che dovrebbero essere i nuovi piani di gestione dei bacini idrografici italiani. La gravissima difficoltà italiana nel trattamento delle acque urbane reflue ci ha portato in infrazione e abbiamo già incamerato due sentenze di condanna da parte della Corte di giustizia dell’Ue.

Deludente anche la Commissione europea, che da mesi continua a dichiarare di non essere in grado di valutare le situazioni denunciate dal Movimento 5 Stelle, proprio per la mancata adozione dei piani di gestione da parte del Governo Renzi. Se da una parte è comprensibile, dall’altra rivela tutta la debolezza del Commissario all’ambiente Karmenu Vella sul fronte “acque”.

Oltre ai cronici ritardi che sempre più mi preoccupano e preoccupano i cittadini, gli italiani si distinguono anche sull’utilizzo dei finanziamenti circa la gestione delle acque, in particolare per risolvere i problemi di reti fognarie e depuratori (o per sopperire alla loro mancanza).

In tante parti della Penisola la situazione è ancora critica, con gravi conseguenze per lo stato nostri mari e delle acque interne, e poi ci si sorprende se accadono scandali come quello delle acque pordenonesi, che la politica vuole tacere, sulla pelle dell’ignaro cittadino.