Nei giorni scorsi ho incontrato a Bolzano Arnold Schuler, assessore all’agricoltura della stessa Provincia autonoma. Un incontro esplorativo, essendo il primo, comunque molto cordiale ma altrettanto schietto.

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Ho messo da subito sul piatto i temi a cui tengo di più, il Biologico in primis, sia perché ritengo che questo sarà un settore utile ai cittadini-consumatori e di ampio successo per i produttori, sia perché ho seguito da vicino la vicenda del referendum di Malles e conosco abbastanza bene la situazione della Val Venosta. Secondo l’assessore il problema di fondo a Malles è che non si riesce a mettere le parti attorno ad un tavolo nemmeno per discutere. Proverò a verificare se questa situazione sia così immutabile o meno.

Schuler mi dimostra poi quanto sia importante il valore della produzione di mele altoatesine, 50% sul totale italiano, 10% del totale europeo, e così il latte ed il vino. Andiamo sul tema del biologico e mi dice che ci crede, che è una strada importante, c’è la produzione ma manca il mercato, per cui è necessario farlo crescere piano piano. Qui l’argomento sarebbe tutto da discutere visto che, confrontandomi col nostro consigliere provinciale Paul Köllensperger, pare che il mercato ci sia, proprio lì a pochi passi, tra la Svizzera e l’Austria dove la domanda di prodotti biologici è forte e posizionata per un pubblico con buona capacità di spesa. Se poi questa domanda fosse legata ad un progetto di turismo sostenibile, e sappiamo quanto sia forte la vocazione turistica in Alto Adige, il gioco potrebbe essere fatto.

Ma come possiamo pensare ad un turismo biological oriented di buon livello che si ritrovi tra colture intensive, teli antigrandine e pesticidi (chiamati più gentilmente fitofarmaci)?
Proprio sull’argomento fitofarmaci poi, e sulla loro pericolosità per la nostra salute, inutile dirlo, abbiamo visioni decisamente diverse.
Buone notizie per il controllo della filiera, che pare sia gestita in modo evoluto e che quindi tutti gli operatori condividano in rete le loro operazioni quotidiane attraverso un software condiviso.

Sugli Ogm la scelta della Provincia Autonoma di Bolzano pare netta, avendone vietata la produzione.
Il problema, gli dico, è che vietare gli Ogm è un ottimo risultato se non che è in arrivo un trattato internazionale, il Ttip, che consentirà alle multinazionali americane di ricoprire i banconi dei supermercati e le tavole degli altoatesini di prodotti Ogm.  E il pranzo è servito…