Sembra incredibile, ma con tutti i problemi che ci sono oggi in Europa e sui quali l’Europa decide di non intervenire, Bruxelles decide di occuparsi di una delle eccellenze italiane, l’olio di oliva.

E come lo fa? Proponendo di mettere fuori mercato diverse varietà di olio italiano, perché il contenuti di tre acidi grassi non rispettava i parametri che Bruxelles aveva deciso a tavolino e in maniera decisamente frettolosa, senza tenere conto delle specificità ambientali di alcuni territori.

Marco Zullo M5S Europa olio made in

Una scelta contro la quale ci siamo schierati con forza. Tanto che, a forza di insistere, il commissario europeo all’Agricoltura, l’irlandese Phil Hogan, aveva risposto ad una missiva inviatagli dalle due portavoce al Parlamento Europeo, Laura Ferrara e Rosa D’Amato, e dal sottoscritto, garantendo nero su bianco, che da novembre 2016 i limiti dei tre acidi grassi in questione sarebbero stati innalzati per non escludere dal mercato tutti gli oli ricavati da alcune varietà italiane, come l’extra vergine calabrese Carolea e la Coratina in Puglia.

E proprio questa settimana sono entrate in vigore le modifiche del regolamento 2568/91 che prevedono l’innalzamento dei parametri per non mettere fuori gioco il nostro #MadeIn. Un grande successo per il Movimento, soprattutto perché ottenuto prima del raccolto 2017, che potrà venire commercializzato. Nessun problema neanche per il raccolto 2016, che non avrà alcun limite alla vendita.

A questi link potete trovare la lettera inviata ad Hogan e la risposta del Commissario Ue 1 e 2