La Variante Sud a Dignano non va realizzata. Prima di tutto perché è un’opera inutile e costosa per la collettività. Poi perché il progetto insiste su un’area ad elevato rischio idrogeologico e sarebbe devastante dal punto di vista ambientale e paesaggistico.

A queste ragioni si somma inoltre un’alta probabilità di trovare resti archeologici all’interno dell’area. Va dunque applicata la giusta procedura amministrativa a tutela del “patrimonio culturale” di interesse storico, artistico, archeologico che comporta l’applicazione degli articoli del Codice degli Appalti che definiscono le procedure in caso di probabile presenza di reperti.

Una procedura che potrebbe portare al ritrovamento di beni archeologici tali da fermare il progetto e magari da dare una spinta al turismo locale. Una procedura prevista, doverosa e necessaria che comporterebbe un ulteriore aumento dei costi di realizzazione a carico della Regione e, naturalmente, dei contribuenti. Delle due l’una: o la Regione ignora l’aspetto archeologico per incompetenza, oppure né è consapevole ma vuole nascondere l’ennesimo aggravio economico sull’opera.

dignano tagliamento Marco Zullo M5S Europa

Lo studio relativo ai resti archeologici più cospicui di età romana nel Comune di Dignano, che verrà trasmesso a Sovraintendenza e al Ministero dei Beni Culturali, è stato presentato questa mattina in conferenza stampa a Udine nella sala Kugy del Palazzo della Regione dall’architetto Luca Vignando, insieme a me, Ilaria Dal Zovo, Portavoce M5S in Friuli Venezia Giulia e Franca Pradetto, Associazione Assieme per il Tagliamento.

Non è possibile realizzare un’opera totalmente inutile in un territorio nel quale, al rischio idrogeologico, si somma la probabile presenza di reperti. Piuttosto che pensare a costruire la Variante, le autorità locali dovrebbero concentrarsi sulla messa in sicurezza dei territori attraverso adeguati interventi di manutenzione su tutto il fiume Tagliamento, così da tutelare i cittadini dalle continue esondazioni.