Orti domestici vietati dall’Ue, coltivazioni tradizionali fuori legge e scambio di semi proibito da Bruxelles. A distanza di due anni la notizia degli orti vietati dall’Ue è tornata a spandersi come un virus sulla rete, dai siti specializzati ai social network. Ma esattamente come due anni or sono, la notizia non ha nulla di vero. Si tratta, insomma, della classica bufala.

orto domestico

Per completare il quadro, posso aggiungere che lo scorso anno si è discussa un’altra proposta: il regolamento europeo relativo alla produzione e alla messa a disposizione sul mercato di materiale riproduttivo vegetale, ossia delle sementi. La proposta, che riguardava la vendita su grande scala e non i contadini che usano semi e piante per il proprio consumo, è stata comunque respinta dal Parlamento europeo.

In definitiva, semi o altro materiale riproduttivo scambiato da aspiranti pollici verdi non sono mai entrati nel mirino della normativa europea. Le microimprese con meno di 10 dipendenti e un fatturato annuo sotto i 2 milioni di euro possono vendere le loro varietà di piante di nicchia senza obbligo di registrazione. E state pur certi che i portavoce a Bruxelles del Movimento 5 Stelle non accetteranno mai che gli orti domestici vengano messi in discussione da qualche burocrate europeo.