A Castellaneta, in provincia di Taranto, hanno cominciato dei corsi unici in Italia, dove intervengono anche medici, periti agronomi, biologi nutrizionisti per far capire come si realizza un orto sinergico.

Nell’orto sinergico il terreno non viene arato, né concimato e per ottenere un prodotto finale di altissima qualità non viene utilizzato nessun composto chimico.

L’agricoltura sinergica sta prendendo piede come modello alternativo a quello dell’industria agroalimentare, al modello intensivo che corrode le risorse della terra, rendendola sempre più povera e mettendo a rischio il sistema immunitario e autodifensivo delle piante.

agricoltura sinergica

Le tecniche agricole industriali distruggono i microrganismi presenti nel sottosuolo e sono dunque costrette a servirsi di fertilizzanti chimici per rendere utilizzabile un terreno che queste stesse tecniche hanno inaridito. Un circolo vizioso che sta soffocando l’agricoltura.

Va da sé che l’uso di agenti chimici si scarica sulle coltivazioni e viene immagazzinato dal nostro organismo quando ci nutriamo di alimenti coltivati in questo modo. Il boom delle allergie e delle intolleranze alimentari non é certo indipendente da questi fattori.

Di recente, insieme ad un altro portavoce M5S in Europa, Piernicola Pedicini, ho avuto la possibilità di visitare l’azienda vitivinicola l’Archetipo, che produce vini e cereali utilizzando esclusivamente i principi di agricoltura sinergica. L’azienda é la rappresentazione plastica di un modo diverso di fare agricoltura. Si lavora in armonia con la natura, senza utilizzare pesticidi e diserbanti di alcun tipo.

Senza diserbanti, insetti, lombrichi e altri abitanti del sottosuolo hanno modo di vivere, svilupparsi e aumentare così la fertilità del suolo, creando un concime organico naturale, ricco di proprietà ed energia vitale, che ritroviamo nelle piante e nei frutti.

I sostenitori dell’agricoltura sinergica spiegano che, in questo modo, nel giro di pochi anni, potrebbero essere recuperati terreni che oggi non sono più in grado di produrre, perché sfruttati a dismisura e resi sterili.

Un terreno variegato é meno soggetto agli attacchi dei parassiti, che vanno spesso ad attaccare le erbacce e non le piante. Quando attaccano le piante, queste risultano comunque più forti e in grado di respingerli senza l’aiuto di pesticidi. D’altronde, in natura, l’esistenza di un unico essere vivente in un’area non tendente alla desertificazione, non esiste. La natura é varia. Un terreno variegato é più forte e resistente, perché ogni figura vegetale presente ha un compito ben specifico e lavorando in sinergia con gli altri esseri vegetali crea un micro habitat, in grado di autodifendersi e autorigenerarsi.

Purtroppo, ad oggi in Italia, non sono ancora presenti corsi universitari in materia, ma i principi dell’agricoltura sinergica stanno prendendo sempre più piede in Europa. Per il M5S é fondamentale che anche il mondo accademico italiano dia il proprio contributo a sviluppare i metodi tradizionali della nostra agricoltura, come l’approccio sinergico, che per uno strano scherzo del destino oggi vengono considerati alternativi o di nicchia.

Ippocrate, padre della medicina e autore del giuramento ancora oggi utilizzato dai laureandi in Medicina, sosteneva: “Fa che il Cibo sia la tua Medicina e che la Medicina sia il tuo Cibo“. Facciamo che l’agricoltura sposi questo principio.