Sulle Quote Latte siamo all’ennesimo teatrino. L’Ue deferisce l’Italia davanti alla Corte di giustizia europea per il mancato recupero di 1,3 miliardi di multe ai produttori che hanno sforato le quote latte tra il 1995 e il 2009, e il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina interviene spiegando come sia inaccettabile che per 2.000 allevatori disonesti che per anni si sono rifiutati di pagare le multe, ci vadano di mezzo oltre 34 mila allevatori onesti, e che nelle prossime settimane partiranno le cartelle esattoriali per coloro che non hanno pagato.

Vorrei chiedere al ministro Martina: sino ad oggi, il suo Partito Democratico e le altre forze politiche che si sono alternate al Governo, dov’erano? Perché si svegliano solo oggi, in occasione del deferimento alla Corte di giustizia europea?. Mi pare chiaro che, senza una cattiva gestione da parte dello Stato, non saremmo arrivati a questo punto.

quote latte

Anche la Commissione Europea afferma che nonostante le ripetute richieste, le autorità italiane non hanno, sino ad oggi, preso le misure opportune per recuperare il prelievo dovuto dai singoli produttori e caseifici. Decidendo di non agire per anni, il Governo ha creato un mercato del latte profondamente ingiusto e falsato, dove i 34 mila produttori che hanno pagato le quote sono stati sfavoriti rispetto ai 2 mila che non hanno ancora pagato. Uno scandalo la cui responsabilità è da ravvisare nelle istituzioni, a tutti i livelli, anche quello regionale. Penso che sarebbe interessante sapere quanto sono costate le quote latte ai contribuenti, anche in termini di spese di gestione e processi per truffa in tutti questi anni.

Le quote latte sono state introdotte nel 1984 per stabilizzare la produzione di latte bovino e termineranno il 31 marzo tra le preoccupazioni generali. Gli addetti ai lavori ritengono che nei prossimi mesi il prezzo al litro scenderà ancora (oggi siamo a 35 cent.), con il pericolo che altri piccoli produttori vengano spazzati via dal mercato. Una tendenza, purtroppo, già in atto da anni.

Con l’uscita delle quote latte rimane comunque in vigore il pacchetto latte europeo, lanciato nel 2012, il quale però non affronta i nodi strutturali del settore, anche se indirizza risorse alle organizzazioni di produttori, che sul territorio regionale andrebbero pertanto promosse e favorite.

Riguardo la decisione dell’Ue di rateizzare senza interessi il pagamento delle multe per lo sforamento delle quote latte 2014-2015, credo sia meglio di un pugno un occhio, certo. Ma la compensazione nazionale al 100% sarebbe stata, a mio avviso, una soluzione più opportuna.