Dopo un iter legislativo durato quasi due anni, è stato raggiunto l’accordo politico fra il Parlamento Europeo e il Consiglio dell’Unione Europea sul nuovo Codice delle Comunicazioni Elettroniche, il cui ultimo aggiornamento risale al 2009. Inizialmente esaminato dalle Commissioni ITRE e IMCO del Parlamento Europeo, quest’ultimo il 25 Ottobre 2017 approvò il mandato per iniziare le negoziazioni col Consiglio e arrivare ad un accordo sul testo finale. Il nuovo testo prevede nuove iniziative per soddisfare le crescenti esigenze di connettività in Europa e incoraggiare gli investimenti nelle reti ad elevata capacità, mantenendo saldi gli obiettivi del quadro normativo per assicurare una maggior competitività dei mercati. Tutto ciò con una riduzione dei prezzi e un incremento della qualità dei servizi rivolti a consumatori e imprese, senza dimenticare le disposizioni in materia di protezione dei consumatori stessi, comprese quelle sulle comunicazioni di emergenza e il regime dei servizi universali. Possiamo considerare questo accordo come un importante successo per il MoVimento 5 Stelle, perché nel testo finale sono stati accolti molti emendamenti da noi proposti in Commissione per il Mercato Interno e la Protezione dei Consumatori (IMCO). Tra le nostre principali iniziative, sottolineiamo:

  • Abbattimento dei costi delle chiamate verso gli altri Stati europei Nei nostri emendamenti chiedevamo che le differenze tra le tariffe applicate nelle chiamate nazionali e quelle applicate nelle chiamate internazionali venissero eliminate, a meno che il fornitore non dimostrasse che fossero dovute a differenze oggettive in termini di costi.
  • Bollette più trasparenti Abbiamo chiesto e ottenuto il riferimento esplicito in fattura all’identità del fornitore e alla durata dei servizi addebitati.
  • Più tutele per il consumatore: cambio operatore mantenendo il numero, tempi certi di attivazione e indennizzi D’ora in poi, cambiare operatore e mantenere lo stesso numero sarà più semplice e veloce, in caso contrario l’operatore sarà tenuto a risarcire l’utente finale.
  • Parità di accesso per le persone con disabilità Sarà assicurato un adeguato sostegno agli utenti con disabilità, al fine di garantire che le relative apparecchiature terminali siano accessibili senza costi aggiuntivi.

Inoltre, la nuova normativa introduce:

  • una maggiore armonizzazione ad esempio in termini di durata delle licenze, criteri tecnici di assegnazione, costi, interferenze;
  • la promozione della connettività a banda ultra-larga fissa e mobile di ultima generazione (5G);
  • un maggiore coordinamento fra i regolatori Telecom UE.

Se non ci saranno cambiamenti sul testo, una volta che Parlamento Europeo e Consiglio lo avranno approvato nella stessa versione, sperabilmente entro fine anno, la Direttiva dovrà essere trasposta dagli Stati membri nella legislazione nazionale entro due anni.