Il nuovo regolamento proposto dalla Commissione Europea indica limiti più stringenti per le coltivazioni biologiche. La questione è complessa, perché se da una parte è necessaria la presenza di criteri esigenti per distinguere il biologico dall’agricoltura convenzionale, dall’altra c’è chi dice che l’introduzione di paletti troppo rigidi possa frenare le pratiche Bio, in netta ascesa negli ultimi anni. Sulla questione, sono intervenuto nel corso dell’ultima riunione della Commissione AGRI. 

Raggiungere una produzione agricola interamente biologica credo sia l’obiettivo da perseguire. Per fare questo dobbiamo dotarci di un regolamento, che però alla fine dei fatti non sia troppo stringente e che quindi ottenga il risultato opposto. Sicuramente dovremmo prestare attenzione a tutti i vari limiti che andremo a settare all’interno del regolamento. Una discussione si potrebbe anche aprire sulla questione dei residui, perché non bisogna dimenticare che il biologico è un processo e il residuo potrebbe anche essere considerato una questione secondaria. Voglio porre una domanda ai nostri relatori. Considerando che la questione delle aziende miste è molto problematica, secondo voi qual è il tempo minimo necessario per poter convertire un’azienda da convenzionale a bio?