I pesticidi vengono usati in misura massiva in agricoltura e i pericoli per la nostra salute e per l’ambiente sono ormai tristemente noti. E a fronte dei residui a norma di legge che troviamo sul frutto, sul frutteto e quindi nell ambiente, in realtà ne spruzziamo molti di più.

Va de se che i pesticidi non dovrebbero essere più usati, specie perché esistono delle alternative al loro utilizzo. Se esistono e danneggiano l’ambiente trovare un’altra strada e un’altra prospettiva dovrebbe essere una conseguenza naturale. Invece questo non accade ancora.

pesticidi marco zullo m5s

Al momento, in Parlamento Europeo c’è un grande dibattito sul glifosato, il pesticida commercializzato dalla multinazionale Monsanto. Il glifosato é stato dichiarato “probabile cancerogeno” dallo Iarc, l’istituto per la Ricerca sul Cancro che fa capo all’Organizzazione Mondiale della sanità, ma l’Efsa, l’agenzia per la Sicurezza Alimentare della Commissione Europea sostiene al contrario che il glifosato non é dannoso per l’uomo, apportando alcuni studi che non hanno però avuto la cosiddetta review scientifica necessaria in questi casi.

Al di là di questi elementi poco nitidi, rimane il fatto che due organi che dovrebbero tutelare la salute di noi cittadini forniscono interpretazioni diverse di una serie di dati oggettivi.

Posso capire che esistano approcci e sistemi di analisi diversi, ma di fronte alla possibilità che il glifosato sia cancerogeno, visto che esistono delle alternative, perché non lo facciamo? Solo per difendere gli interessi di chi questo pesticida lo produce? E la salute dei cittadini?

Ovviamente non è facile. Ci vuole un grande cambiamento culturale e bisogna coinvolgere in questa discussione un elemento che spesso non viene preso in considerazione o lasciato ai margini: il consumatore finale.

Non possiamo poi dimenticare l’aspetto economico. Perché posso anche spingere un agricoltore verso il biologico, ma se non gli garantisco lo sbocco sul mercato il mio incitamento è fine a se stesso. Un guadagno che permetta uno stile di vita dignitoso deve essere l’obiettivo di una politica che guarda al mondo agricolo a lungo termine e in questa direzione bisogna lavorare nei provvedimenti che passano attraverso il Parlamento Europeo.