Quando viaggiamo in un Paese straniero e chiamiamo, inviamo messaggi o navighiamo con il telefono cellulare utilizzando la nostra carta SIM italiana, siamo nel cosiddetto roaming. Abolire il roaming significa poter pagare la stessa tariffa che paghiamo in Italia anche se usiamo il cellulare per due settimane, due mesi o sei mesi in Spagna.

L’Europa aveva annunciato che avrebbe abolito il roaming, ma noi vi avevamo avvertito dopo il via libera dato dalla maggioranza del Parlamento Europeo: la fine del roaming verrà trasformata dagli operatori telefonici in costi aggiuntivi per i consumatori.

Purtroppo non siamo contenti nel constatarlo, ma avevamo ragione.

A inizio settembre la Commissione Europea aveva pubblicato una proposta di abolizione del roaming che indegna era dire poco, tanto da subire enormi critiche e doverla persino ritirare.

Oggi è uscita una nuova versione che però, ancora una volta, è lontana anni luce dall’essere soddisfacente. Anzi, è una vera e propria fregatura, perché farà pagare i costi del roaming anche a chi non può permettersi di viaggiare, specie nel nostro Paese.

Marco Zullo M5S Europa bollette più care roaming

Perché aumenterà la bolletta del telefonino

Dato il grande flusso di turisti stranieri, infatti, le compagnie telefoniche italiane registrano un utilizzo maggiore delle proprie reti, rispetto ai Paesi del nord e dell’est Europa. Lo sostiene anche l’esecutivo europeo. Per questo, in assenza di vincoli normativi, vorranno aumentare sempre più i prezzi.

Non solo. L’Europa non fissa nessun limite temporale minimo al roaming. Significa che paradossalmente, dopo dieci giorni di vacanza, la vostra compagnia italiana potrà addebitarvi costi aggiuntivi mentre siete in vacanza in Spagna. Nella proposta poi ritirata di inizio settembre, la richiesta di addebito, per lo meno, arrivava dopo 90 giorni. Mentre ora i giorni sono scomparsi!

Erasmus, italiani all’estero, lavoratori di confine

Sono le categorie che, secondo la nuova proposta della Commissione Europea, beneficeranno davvero del roaming. Chi studia o lavora all’estero, supponiamo la Spagna, o chi in Spagna ha la fortuna di avere una seconda residenza, potrà usare il telefonino italiano e avere (più o meno) le stesse tariffe di cui può godere a casa, oppure, in alternativa, potrà avere la carta SIM spagnola e usarla nel resto d’Europa alle tariffe spagnole. Per godere di questa seconda SIM con roaming, bisognerà provare che la propria università, la propria azienda o la seconda casa, siano effettivamente in Spagna.

In ogni caso, poteremmo continuare a comprare le carte SIM nei Paesi in cui andiamo in vacanza, ma poi non potremmo usarle per il roaming. Questo perché ci sono Paesi, specie nell’Est Europa, dove le tariffe sono molto più vantaggiose e mezzo continente si troverebbe a comprare schede bulgare o lettoni.

Insomma, per non permettere ai cittadini di fregare le compagnie telefoniche la normativa è blindata, ma per permettere alle compagnie di fregare i cittadini i margini sono enormi!