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Alimentazione
SITUAZIONE ATTUALE
Un’alimentazione sana non è lo sfizio di qualche salutista, ma un investimento per la collettività. Sia per quanto riguarda la salute, sia dal punto di vista economico, se si considerano il risparmio di cure e di sostegno medico.
Bisogna rivedere il nostro sistema alimentare. Basti pensare che un terzo del cibo che produciamo viene buttato nella spazzatura. L’obesità è raddoppiata negli ultimi 25 anni causando gravi problemi di salute e un aumento rilevante dei costi per i sistemi sanitari nazionali e per la collettività. Senza contare che la produzione di cibo è responsabile del 30% delle emissioni di gas serra in Europa.
Negli ultimi anni la nostra alimentazione è cambiata. Consumiamo molti più cibi trasformati, troppo spesso derivati da animali. L’apertura del mercato ha portato all’espansione del cibo spazzatura, divenuto ancora più economico e facile da trovare. Inoltre, la grande distribuzione ha favorito l’enorme sovrapproduzione di cibo.
Dobbiamo mangiare più verdure e meno carne. Più prodotti freschi e meno prodotti pronti. Piú prodotti integrali e meno prodotti raffinati. Più prodotti locali e meno prodotti provenienti da altre parti del mondo. In pratica, dobbiamo imparare a mangiare in maniera RESPONSABILE. Ciò significa più salute, più sostenibilità ambientale e meno spreco.
COSA HA FATTO IL M5S
Come portavoce del M5S in Europa mi sono speso per far approvare il programma “Frutta, verdura e latte nelle scuole” dal comitato speciale per l’agricoltura. Il progetto a cui siamo riusciti a dar avvio ha come obiettivo quello di sostenere, in maniera concreta, una serie di iniziative per incoraggiare un’alimentazione sana ed equilibrata nei bambini tra 6 e gli 11 anni, proprio nella fase in cui formano le loro abitudini alimentari. Tra queste, la visita di fattorie didattiche e la creazione di orti scolastici. Sono sempre stato convinto dell’importanza di dare al programma una dimensione educativa, perché le abitudini alimentari dei ragazzi vanno modificate, non solo all’interno degli istituti scolastici, ma anche una volta usciti da scuola. Abbiamo dovuto batterci contro quegli Stati che in seno al Consiglio Ue volevano poter ridurre o addirittura annullare la dotazione finanziaria del programma in qualunque momento. Il M5S si é opposto con forza e il Consiglio ha ceduto, il programma sarà realtà.
PER COSA CI BATTIAMO
Per noi del M5S la qualità alimentare è sinonimo di sostenibilitá, nutrizione, stagionalitá, km zero, criteri etici nella selezione dei prodotti e niente additivi. Qualità che è espressione dei prodotti di eccellenza del nostro made in Italy, prodotti che spesso sono il frutto del lavoro di realtà agricole piccole o piccolissime. Per il Movimento 5 Stelle, queste piccole e micro imprese vanno tutelate attraverso l’indicazione geografica, dando loro la possibilità di incrementare le vendite e proteggendole dalle frodi.
Tutelare le produzioni locali dalle frodi è uno dei nostri punti fermi. Per questo il sistema deve essere fornito di strumenti adeguati alla repressione di eventuali truffe in modo da tutelare produttori e consumatori. Tra l’altro, l’uso fraudolento del nome di un’indicazione geografica e altre pratiche sleali danneggiano soprattutto le micro e medie imprese che producono la stragrande maggioranza di prodotti beneficiari di protezione.
Per il Movimento 5 Stelle, in etichetta non deve esserci solo scritto dove è avvenuto il processo di produzione, ma anche dove è stata raccolta la materia prima, per dare al consumatore il maggior numero di informazioni per consentirgli di effettuare scelte consapevoli.
I consumatori sono spesso la parte più vulnerabile della catena. Nelle decisioni di acquisto devono avere il maggior numero di informazioni sulla qualità e sull’origine degli alimenti per effettuare scelte consapevoli, “evitando il rischio che essi siano tratti in inganno da indicazioni false e fallaci”.
La qualità dei cibi che arrivano sulle nostre tavole è anche messa a repentaglio dall’accordo commerciale che Unione Europea e Stati Uniti stanno negoziando, l’ormai tristemente noto Ttip. Con il TTIP i nostri produttori locali, quelli che vendono a Km zero, avranno vita durissima. Noi del M5S ci stiamo battendo contro questo accordo e non molleremo.
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