Zullo incontra l’Asdi: “Stop a click day e nuove norme su bonus mobili”
Il candidato del Movimento 5 Stelle: “Distretto non è carrozzone”

COMUNICATO STAMPA

Fin_Mod_07_G«Stop ai click day per l’erogazione dei contributi» e «bonus mobili svincolato da quello per le ristrutturazioni». A chiederlo è il candidato del Movimento 5 Stelle Fvg alle prossime elezioni europee, Marco Zullo, che nelle scorse ore ha incontrato assieme ai portavoce regionali Eleonora Frattolin e Cristian Sergo il presidente di Asdi, Denis De Marchi. «Il presidente – spiega Zullo – ci ha spiegato come il Distretto non riceva finanziamenti europei in maniera diretta, ma questi siano mediati da assegnazioni dirette da parte della Regione. L’auspicio per i piani 2014-2020 è che la concessione dei contributi avvenga con bandi e non attraverso contributi a pioggia o, peggio, attraverso il sistema del click day, che ha dimostrato in questi anni tutte le proprie lacune». Secondo il candidato del Movimento 5 Stelle, «è necessario in particolare che i finanziamenti siano orientati alla promozione del brand, in quanto il distretto annovera sì grandi aziende, che tuttavia non riescono a vedere opportunamente valorizzato il proprio marchio in ambito internazionale». Come ricordato da De Marchi nel corso dell’incontro, il governo ha confermato il bonus fino a diecimila euro per l’acquisto dei mobili, vincolandolo però ai lavori di ristrutturazione: «E’ stato eliminato il vincolo legato all’importo dei lavori, ma crediamo si possa fare di più, destinando il contributo semplicemente a chi decide di cambiare gli arredi di casa», evidenzia Zullo. Nel corso della riunione, il presidente di Asdi ha chiesto alle istituzioni maggior attenzione per la realtà associativa del Livenza, sottolineando la necessità di supportare la procedura di rilascio del Marchio di certificata sostenibilità ambientale: una procedura che, al momento, pare essersi arenata nei corridoi del Ministero per l’Ambiente. «A differenza di altre realtà, Asdi non è un carrozzone: basti pensare che il cda non percepisce un euro di indennità e che la sede è di fatto una scrivania posizionata in un ufficio messo a disposizione dalla Bcc – riprende Zullo -. Per questo, servono risposte certe e urgenti sul futuro dell’associazione, che si occupa della parte pordenonese del Distretto del Livenza, con 19 comuni, settecento partite iva e oltre 10 mila addetti impiegati, senza contare l’indotto.  Bisogna fare chiarezza sul destino del Distretto, ma soprattutto su come la Regione vuole aiutare questo comparto e non concentrare tutta l’attenzione su alcuni singoli casi di crisi aziendale».