«Se l’ipotesi di reato descritte dai giornali dovessero tradursi in contestazioni giudiziarie, Federcaccia si costituirà parte civile, dichiara il presidente di Federcaccia Fvg Viezzi. Ricordiamo che il cacciatore che ha freddato Adamas, ha commesso un reato penale: il codice, penale lo riconosce all’articolo all’art. 544-bis ai sensi del quale: “chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da 4 mesi a 2 anni”». A sottolinearlo sono il consigliere regionale Ilaria Dal Zovo e l’eurodeputato Marco Zullo, che in una nota congiunta censurano le dichiarazioni del presidente di Federcaccia Fvg sulla vicenda del cane ucciso a San Daniele, chiedendo un passo indietro di Viezzi, le cui parole sono definite «inaccettabili» dai due portavoce pentastellati.

«Rimaniamo basiti di fronte alle sue parole – spiega Dal Zovo -. Prima di giustificare un gesto del genere, il presidente dovrebbe ricordare le peculiarità del ruolo che ricopre, quello di fare da tramite tra mondo venatorio e “resto del mondo”. Con queste sue parole, Viezzi va nella direzione opposta, contribuendo a tracciare un solco ancor più netto tra queste realtà, declassando tra l’altro la vita di un essere vivente, a poco più di niente. Vero è che non è stata uccisa una persona, e ci mancherebbe, ma la vita di un animale è sempre vita: non esistono vite che abbiano diritto, più d’altre, di stare a questo mondo».

caso adamas marco zullo

«Le dichiarazioni di Viezzi sorprendono per intempestività e mancanza di tatto, per così dire, politico – aggiunge Zullo -. Il Movimento 5 Stelle si è sempre dichiarato contrario alla caccia, non lesinando peraltro critiche alla gestione della pratica venatoria in Friuli Venezia Giulia, caratterizzata da contraddizioni assurde e lacune gravissime che hanno già comportato per la Regione richiami ufficiali da parte dello stesso governo. A queste, si aggiunge la presa di posizione del presidente di Federcaccia, che minimizza addirittura l’episodio del cane ucciso a San Daniele: parole che trovo inaccettabili e alle quali auspico seguano immediate scuse. Il disprezzo per la vita che le parole di Viezzi fanno emergere rischiano di privare di senso ogni forma di interlocuzione tra parti evidentemente già distanti tra loro: per questo sarebbe sensato un passo indietro volontario del presidente».

«Sappiamo – concludono i due portavoce – che molti cacciatori non condividono il pensiero dell’attuale presidente di Federcaccia ed è a loro che ci rivolgiamo, chiedendo di farsi sentire».