Per riconquistare la fiducia dei cittadini dopo anni di crisi ed errori, l’Europa deve tornare ad essere una comunità dove le persone vengono messe al primo posto ed i privilegi e gli interessi dei potenti eliminati. La nostra forza è data proprio da quei cittadini che il 4 marzo 2018 hanno scelto il cambiamento.

Le sfide globali che siamo chiamati a fronteggiare richiedono un’Europa forte ed unita. Proprio per questa ragione uno dei principali punti del programma del Movimento 5 Stelle per le elezioni europee si focalizza sulla Green Economy, che rappresenta la chiave per una maggior tutela delle persone, della salute e dell’ambiente, oltre che per un’Europa più competitiva. La Green Economy è un modello di sviluppo che valuta un’attività produttiva non solo sulla base dei benefici derivanti dalla crescita, ma anche del suo impatto ambientale.

Già oggi in Italia l’economia verde contribuisce al 13% del Pil e nel corso degli ultimi anni ha creato 3 milioni di posti di lavoro. Gli investimenti nell’efficienza energetica, nelle energie rinnovabili, nella gestione delle foreste, nell’agricoltura sostenibile e nella tutela del suolo non rappresentano soltanto il futuro per l’Europa, ma la salvezza del Pianeta stesso, dove i combustibili fossili accumulati in milioni di anni, continuano a generare volumi considerevoli di anidride carbonica che stanno modificando il clima.

Il cambiamento deve avvenire perciò al più presto e proprio per questo l’idea che proponiamo è semplice: l’impresa che sceglie di produrre in maniera più innovativa e tramite processi industriali che limitino o azzerino le emissioni inquinanti deve essere premiata attraverso delle esenzioni o dei sussidi.

È necessario quindi che l’Europa crei, attraverso incentivi e disincentivi, le condizioni per aumentare la sostenibilità ambientale delle attività economiche.

Il fondamento su cui si basa la Green Economy è l’economia circolare, ovvero un sistema economico pianificato per riutilizzare i materiali in successivi cicli produttivi, riducendo al massimo gli sprechi e permettendo un uso limitato delle risorse.

Questo modello produce effetti positivi anche per l’occupazione: verranno ricercati sempre di più i cosiddetti “green jobs” quali, ad esempio, ingegneri energetici, agricoltori biologici, esperti di acquisti verdi, tecnici meccatronici ed installatori di impianti termici a basso impatto. Il riciclo ed il riuso, quindi, convengono a tutti.

La transizione verso società ed economie sostenibili deve avvenire adesso.