Sembra incredibile ma secondo la Fédération Equestre Internationale, il settore equestre nell’Unione Europea vale oltre 100 miliardi di euro all’anno. Si stima che in Europa siano presenti almeno 7 milioni di esemplari di specie equine, animali fra i più versatili: atleti nello sport, animali da compagnia, da lavoro nei trasporti, nel turismo, nella silvicoltura, nell’agricoltura e nelle attività terapeutiche oltre a esistere allo stato selvaggio e semi-brado.

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Attorno a tale giro di affari, dalle ricerche condotte da World Horse Welfare e dall’Eurogruppo per gli animali con la relazione Removing the Blinkers: The Health and Welfare of European Equidae in 2015 (Togliere i paraocchi: la salute e il benessere degli equidi europei nel 2015), emergono delle informazioni preoccupanti riguardo al benessere di questi animali.

Tra le varie tecniche che vanno ad intaccare il loro benessere vi è per esempio la ferratura amatoriale ad opera di soggetti non esperti o l’uso di finimenti inadatti che non solo causano disagio e sofferenza all’animale, ma ne compromettono anche la longevità.

Problemi analoghi si riscontrano nell’impiego nel turismo, dove in alcuni casi le condizioni di lavoro ne mettono a repentaglio la stessa vita. Inoltre nell’economia locale di alcuni Stati membri le condizioni igieniche presenti in aziende agricole di piccole dimensioni o di semi-sussistenza sono pessime.

Senza contare che un aspetto peculiare del settore è rappresentato dal costo per il mantenimento dei cavalli, significativamente maggiore rispetto ad altri animali di allevamento: in un momento di crisi economica, può portare molti di coloro che non sono più in grado di provvedere alle spese mediche a ricorrere all’eutanasia per sbarazzarsi di animali malati o con difficoltà. Pratica spesso effettuata senza nessuna assistenza veterinaria!

Finalmente il Parlamento Europeo ha avanzato della richieste concrete per tutelare il benessere di questi animali!

Intendiamo focalizzarci e promuovere un approccio responsabile, affinché i proprietari siano pienamente consapevoli delle necessità e dei bisogni specifici di cavalli e affini, e siano in grado di farsene carico. In particolare, vogliamo che essi debbano disporre delle conoscenze minime e uno standard per garantire una cura adeguata della salute e del benessere dell’animali.

Non di meno vogliamo garantire un sostegno per poter trovare soluzioni alternative alla eutanasia degli animali in difficoltà.

Infine vogliamo fare chiarezza sugli allevamenti dove in situazioni e con metodi discutibili viene effettuata la pratica di estrarre la gonadotropina serica dal sangue delle cavalle gravide, al fine di utilizzare questa sostanza ormonale come base per medicinali veterinari.

Oggi è un nostro dovere pretendere una cura responsabile per tutelare il benessere di questi animali unici!