Lo abbiamo ribadito tante volte in questi anni: un conto sono gli annunci televisivi, un conto è come si vota in aula. E spesso il divario tra ciò che si dice e ciò che si fa è inquietante. Ricordate la levata di scudi contro la sponsorizzazione di McDonald’s e Coca Cola all’interno di una esposizione universale che avrebbe dovuto rappresentare le nuove frontiere della sostenibilità alimentare?

In aula tutte quelle proteste sono scomparse e le cose sono andate molto diversamente.

Nella risoluzione sull’Expo presentata da Paolo De Castro (Pd) nella Plenaria di fine aprile, il Movimento 5 Stelle chiedeva nell’emendamento 33 sottoscritto da me, Eleonora Evi, Marco Valli e Rosa D’Amato, che il Parlamento Europeo scrivesse a chiare lettere nella risoluzione di “deplorare il fatto che Expo 2015 sia sponsorizzato da multinazionali come McDonald’s e Coca Cola, i cui prodotti sono ad alto contenuto di grassi, zucchero e sale e poveri di micronutrienti, in contrasto con la necessità di promuovere un comportamento alimentare più sano e sostenibile”.

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Dispiace constatare che solo pochi eurodeputati italiani condividano questa affermazione e che siano favorevoli alla sponsorizzazione di Expo 2015 da parte delle due multinazionali.

In questo documento trovate il comportamento in aula di tutti gli eurodeputati, compresi quelli italiani. Il voto sull’emendamento 33 si trova a pagina 69.

A favore di McDonald’s e Coca Cola sponsor di Expo si schiera niente meno che Matteo Salvini, che evidentemente l’italianità e le produzioni locali ama difenderle soltanto a parole. Salvini e gli altri quattro eurodeputati della Lega (Mara Bizzotto, Lorenzo Fontana, Mario Borghezio, Gianluca Buonanno) votano compatti a favore delle multinazionali!

Allo stesso modo si comportano 23 eurodeputati del Pd sui 26 presenti, che seguendo pedissequamente la linea dettata da Matteo Renzi non vogliono essere da meno rispetto al ministro Maurizio Martina, il quale ha persino sostenuto apertamente l’idea del padiglione di McDonald’s all’interno dell’Expo. Nel Pd votano a favore delle multinazionali Brando Benifei, Mercedes Bresso, Renata Briano, Nicola Caputo, Caterina Chinnici, Silvia Costa, Nicola Danti, Paolo De Castro, Isabella De Monte, Enrico Gasbarra, Elena Gentile, Michela Giuffrida, Roberto Gualtieri, Cecile Kyenge, Luigi Morgano, Alessia Mosca, Pier Antonio Panzeri, Pina Picierno, Gianni Pittella, David Sassoli, Daniele Viotti, Flavio Zanonato, Damiano Zoffoli.

En plein anche in Forza Italia, dove gli 8 europarlamentari su 13 presenti a Strasburgo votano per Mc e Coca. Si tratta di Salvatore Cicu, Lara Comi, Elisabetta Gardini, Barbara Matera, Alessandra Mussolini, Salvatore Pogliese, Remo Sernagiotto e Antonio Tajani. Per le multinazionali anche i due del Nuovo Centrodestra, Giovanni La Via e Massimiliano Salini.

Centrodestra e centrosinistra hanno bocciato anche gli altri emendamenti del M5S che chiedevano di favorire la sostenibilità e le produzioni a chilometro zero e vietare i prodotti geneticamente modificati.

Insomma, Salvini,  Pd e Forza Italia ancora una volta insieme a braccetto, in un’alleanza trasversale che per il M5S è tutt’altro che sostenibile.