L’Italia è seconda nella classifica sull’utilizzo dei fondi europei messi a disposizione da Bruxelles per gli Stati membri (nel settennato 2014-2020 può contare su oltre 73 miliardi di euro) ma, fino all’arrivo del governo del cambiamento, non è stata in grado di cogliere questa opportunità. Ce lo dice la relazione della Commissione Ue sull’uso dei cinque fondi strutturali europei: Fondo agricolo per lo sviluppo rurale, per la coesione, per lo sviluppo regionale, per la pesca e fondo sociale. Per consultare la relazione strategica 2017 relativa all’attuazione dei fondi strutturali e di investimento europei clicca qui:  https://ec.europa.eu/transparency/regdoc/rep/1/2017/IT/COM-2017-755-F1-IT-MAIN-PART-1.PDF Le cose stanno ora evolvendo grazie all’attenzione che il Movimento 5 Stelle sta rivolgendo alla tematica. Vogliamo invertire la rotta e cogliere ogni opportunità messa a disposizione per migliorare il benessere del nostro Paese, anche utilizzando questi finanziamenti che ci spettano di diritto: i fondi europei sono un’occasione da non perdere, che permetterebbe di realizzare progetti imprenditoriali virtuosi con un’importante ricaduta sul territorio sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista sociale. In particolare mi preme evidenziare le numerose opportunità per i giovani agricoltori, perché l’Europa emette disposizioni che favoriscono l’ingresso nel mondo agricolo degli under 40, con la possibilità di ricevere finanziamenti a fondo perduto. Si tratta di fondi indiretti, ai quali è possibile accedere rivolgendosi agli enti istituzionali locali che li gestiscono. L’argomento è complesso, per beneficiare delle risorse economiche messe a disposizione dall’Europa è necessario avere dei canali di informazione aggiornati e delle competenze specifiche che spesso le piccole realtà imprenditoriali italiane non possono permettersi di avere. Per questo noi del Movimento 5 Stelle ci impegniamo a diffondere informazioni sul processo di adesione, sensibilizzando aziende, professionisti e imprenditori sulle modalità necessarie per poter fruire dei fondi europei, anche attraverso percorsi formativi come quelli che ho organizzato a Pordenone, col supporto del gruppo parlamentare EFDD.