Leggo sul Gazzettino di una presunta circolare del Ministero dell’Ambiente in cui la Sagra dei Osei sarebbe stata definita come “una tortura per gli uccelli”.

sagra

Cito testualmente ciò che viene riportato nell’articolo: “La Sagra dei Osei non è una festa della natura, bensì un evento in cui si pratica la tortura degli uccelli, costretti in gabbie minuscole e al buio per farli cantare, e si promuove anche poenta e osei, il piatto tipico offerto agli ospiti durante gli eventi.”

Io sinceramente mi auguro fortemente che anche al Ministero dell’Ambiente abbiamo finalmente capito che eventi del genere non posso essere chiamati “culturali” o “ feste della natura”.

E’ un momento di festa? Per chi? Di sicuro non per centinaia di uccelli costretti a spendere la loro vita in gabbia!

Ci sono numerose ragioni per cui queste sagre non sono più sostenibili: innanzitutto per i contenuti fortemente diseducativi. Cosa insegniamo ai nostri figli? La reclusione e la privazione della libertà sotto forma di tradizione? Inoltre le condizioni di esposizione (e di vita) degli animali sono incompatibili con le loro caratteristiche naturali.

La “Sagra dei Osei” di Sacile non è una festa. Non si festeggia nulla: non è altro che l’esaltazione della gabbia e della violenza dell’uomo sugli animali e sull’ambiente.

A chi giustifica l’evento in quanto “festa della natura” ricordo che in natura non esistono gabbie.

#Bastagabbie, animali liberi