«Più che una renziana, la Serracchiani è una renzina, nel senso che è un Renzi in miniatura e al femminile. Il piglio dittatoriale infatti è il medesimo». A dirlo è il portavoce del Movimento 5 Stelle in Senato, Nicola Morra, che oggi, sabato 27 giugno alle 10, ha partecipato assieme all’europarlamentare M5S Marco Zullo all’Agorà “Tritalicum”, incontro organizzato in piazzetta Cavour a Pordenone dallo stesso  Gruppo Locale a 5 Stelle del Capoluogo   per parlare di riforma della scuola, legge elettorale, ma anche di Expo e Mafia Capitale. Si parlerà, naturalmente, anche di tematiche locali.

«Anche Serracchiani – insiste Morra –ha l’abitudine di inserire i suoi amici nei ruoli di potere, mi riferisco alla nomina di Roberto Ongaro, che siede nella segreteria del Pd veneto, a presidente della Fiera di Pordenone. Ma soprattutto, è tremendamente distante dai problemi reali dei cittadini. Non solo fisicamente, visto che è sempre al Nazareno o davanti alle telecamere, ma anche politicamente: sui temi ambientali, vedi il mini-rigassificatore di Monfalcone-Trieste, o la ferriera di Servola per esempio».

«Proprio come il suo mentore – aggiunge il senatore M5S -, con la coerenza di chi si dice di sinistra, preferisce favorire gli imprenditori che distruggono il territorio anziché i cittadini. Per farvi capire la mia opinione sulla governatrice del Fvg, mi basta dirvi che considero la Serracchiani una brutta copia di Renzi, il quale è a sua volta una brutta copia di Berlusconi. E ho detto tutto».


Durissimo, sull’approvazione del ddl scuola, il portavoce M5S all’Europarlamento, Zullo: «Altro che democratico: il Pd ha agito in maniera dittatoriale, approvando un disegno di legge frutto delle solite elucubrazioni dei tecnici ministeriali, ma assolutamente lontano dalle istanze di insegnanti, dirigenti scolastici e studenti, che poi nelle scuole ci vivono – spiega l’europarlamentare -. E’ l’ennesimo colpo di mano del governo Renzi. Si promettono 100 mila assunzioni tra i precari, ma il bando viene rinviato a fine anno e, cosa più grave, si apre al clientelismo: i dirigenti potranno scegliere i docenti da inserire in organico, ma lo faranno davvero utilizzando criteri meritocratici?».