Recentemente sono stato intervistato da AgriFood Today, per parlare della nostra agricoltura italiana, ripercorrendo alcuni pilastri fondamentali per un settore agricolo sano e produttivo.

Siamo partiti da un focus sulla qualità: da una produzione di qualità, infatti e attraverso l’impegno per un consumo consapevole, io credo che porteremo in Europa un grande settore agroalimentare, che farà la differenza in tutto il mondo.

 

Riguardo la formazione, invece, non possiamo fare tagli su di essa, sull’aiuto all’inserimento di nuovi agricoltori, né tantomeno su ciò che contribuisce a generare prodotti di qualità: questi sono strumenti che vanno tutelati e implementati.

Abbiamo invece il dovere di snellire le procedure burocratiche cui l’agricoltore è costretto a dedicare troppo tempo, tempo che potrebbe essere impiegato per una produzione di qualità.

 

Infine, abbiamo parlato di aiuto alle agricolture di Paesi terzi. La solidarietà verso paesi in via di sviluppo non è inconciliabile con la valorizzazione dell’apparato produttivo europeo.
Nei trattati sono previste clausole di salvaguardia proprio a tutela del mercato dell’Unione Europea.
È tuttavia fondamentale, che tali clausole divengano operative con la dovuta tempestività, senza attendere che le nostre aziende vadano in sofferenza.
Dobbiamo tutelare le nostre eccellenze!