La riforma costituzionale toglie al Senato la possibilità di dare la fiducia al governo. Mentre l’Italicum, la legge elettorale per la Camera approvata un anno fa, assicura al partito che vince l’elezione una netta maggioranza alla Camera, indipendentemente da quanti consensi ha ottenuto al primo turno.

L’Italicum è stato fortemente voluto dal Pd, con lo scopo di creare una Camera molto forte dominata da un partito di maggioranza che ha un numero di seggi del tutto sproporzionato rispetto al consenso ottenuto alle elezioni.

Per Renzi e soci quel partito di maggioranza doveva essere il Pd. Ma la storia delle ultime amministrative ha fatto notare che nei ballottaggi il Pd può prendere delle sonore batoste dal Movimento 5 Stelle.

E allora il Pd cosa si fa? Vuole cambiare l’Italicum, togliendoci, dopo la Costituzione, un altro strumento di democrazia: il BALLOTTAGGIO.

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Non ci credete?

Qualche tempo da Giampaolo Galli, direttore generale di Confindustria fino al 2012 e ora deputato del Pd, ha dichiarato che l’italicum va cambiato perché l’Italia non può permettersi un monocolore M5S dopo i trionfi a 5 stelle a Roma, Torino e in altre città.

Dunque, la questione per lor signori si pone in termini diversi da come si poneva prima delle Amministrative, perché a questo punto non si può escludere una vittoria M5S alle elezioni Politiche.

Tradotto: la legge va rifatta per evitare che i cittadini si servano dell’anacronistico diritto di scegliere con il ballottaggio il proprio governo.

Il brillante Galli spiega che l’Italia non può cadere nelle mani di gente che crede nelle sciocchezze della decrescita felice. Ha ragione! Molto meglio, come certifica l’andamento del nostro Pil negli ultimi anni, credere nella decrescita infelice!

L’italicum consentirà al 60% dei parlamentari di sedere sugli scranni del parlamento semplicemente perché nominati dai partiti e permetterà a tutti gli italiani di provare, ad ogni elezione, l’ebrezza della roulette. Ti piace un capolista e lo voti? Peccato, ritenta e sarai più fortunato: per questa volta manderai a Montecitorio il secondo in lista, visto che il tuo prescelto si è presentato pure in altri 9 colleghi, per poi decidere ex post dove farsi eleggere.

D’altronde che il Parlamento possa essere a favore dell’Italicum (o di una sua modifica per togliere i ballottaggi) non sorprende, visto che la maggior parte di coloro che sono seduti lì dentro non vorrebbe mai vedersi costretto a dover convincere migliaia di persone a votarlo. Stiamo mica scherzando?

Il combinato disposto della riforma costituzionale e dell’Italicum ci porteranno verso una Camera delle corporazioni, in cui i migliori rappresentanti del mondo delle banche, dell’industria e della finanza saranno finalmente liberi di scegliere il nostro futuro senza che nessuno si metta in mezzo. Nemmeno il Movimento 5 Stelle e i cittadini che rappresenta.