Visitare il centro di recupero di animali esotici di Damiano Baradel è come entrare in un luogo sospeso, un’oasi dove ogni tipo di animale viene accolto, curato, coccolato e rimesso in libertà (laddove possibile).

Il centro è l’unico in regione Friuli Venezia Giulia, è riconosciuto come “centro fauna esotica” e sviluppa progetti in sinergia anche con l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).

Nell’oasi sono ospitate tre tipologie di animali:

quelli che non possono essere rimessi in natura,  per la gravità delle ferite riportate, ad esempio.
quelli che appartengono alla fauna esotica.
quelli che sono stati sequestrati, ai quali vengono date tutte le cure necessarie, in attesa del processo.

Qualche anno fa anche un piccolo leone ha trovato rifugio in questo centro… alla mia visita invece, sono stato accolto dalle feste dei numerosi cani a guardia del centro, dai soffici cuccioli di allocco, che ho potuto prender in mano perchè non soffrono del problema dell’imprinting (infatti alcuni animali non devono essere toccati altrimenti la confidenza con l’uomo ne pregiudicherebbe il reinserimento in natura) e da un numero imprecisato di pappagalli e tartarughe.

Al momento sono presenti anche un cammello, un tasso ed una bufala, che condividono spazi comuni in attesa di trovare una collocazione finale. Ma anche numerose caprette tibetane, maialini vietnamiti, pony, asini, due cavalle di cui una cieca salvata dal macello che vive con la sua guida anch’essa salvata ma da maltrattamento.

Per fortuna persone come Damiano sono pronte a dare il massimo per dare la possibilità ad animali innocenti di avere una seconda possibilità.
Ogni area del centro è pensata per dare conforto agli ospiti, cercando di ricreare le condizioni di vita naturali di ogni animale.


Qualche numero:

– 3000+ animali appartenenti alla fauna selvatica, passano dal centro ogni anno.
– 70%+ degli animali viene liberato dopo le cure e la riabilitazione.
– 500+ tartarughe tra terresti e palustri.
– 300+ pappagalli di ogni specie quasi tutti provenienti da sequestri.

Il numero di animali conferiti nell’Oasi è in continuo aumento, è un bene che così possano trovare un ambiente confortevole e più idoneo, ma dobbiamo intervenire alla fonte così da permettere agli animali di rimanere nei loro ambienti naturali.

Io sarò sempre in prima linea per fare in modo che fauna e flora abbiano una voce in più pronta a combattere per la loro salvaguardia.