Un’alimentazione sana non è lo sfizio di qualche salutista, ma un investimento per la collettività. Sia per quanto riguarda la salute, sia dal punto di vista economico, se si considera il risparmio di cure e sostegno medico.

Il programma di sostegno finanziario alla distribuzione di frutta, verdura e latte nelle scuole approvato nella Plenaria di Bruxelles, mercoledì, ci dà la possibilità di invertire la preoccupante rotta presa dall’Europa, che vede la percentuale di minori obesi in continuo aumento, così come il consumo di cibo spazzatura e la diffusione di regimi alimentari disequilibrati e dannosi per la salute.

Il programma ci dà la possibilità di educare le nuove generazioni nel consumo di prodotti sani, di qualità e nutrienti. Ma affinché il cambiamento sia permanente, dobbiamo fare in modo che le abitudini alimentari della popolazione europea varino in maniera significativa. L’aspetto educativo è dunque fondamentale e va finanziato a dovere. Tutte le misure atte a spiegare ai bambini l’importanza e i vantaggi di un’alimentazione sana devono ottenere un sostegno adeguato.

Il Movimento 5 Stelle ha già ottenuto importanti successi nella stesura di questo programma. Per noi è di particolare importanza che nella lista dei prodotti da distribuire all’interno degli istituti scolastici siano presenti prodotti freschi lavorati, ma non trasformati. Una forma di educazione alimentare che allontana i più giovani da zuccheri aggiunti, conservanti ed edulcoranti.

L’Europa deve promuovere le produzioni locali, perché riducono l’impronta ecologica, accorciando i trasporti e la catena distributiva. Senza contare che darebbe una mano alla promozione delle tradizioni e a quei piccoli agricoltori che sono già in difficoltà.

In quest’ottica, il M5S ha contribuito a non far passare in Plenaria un emendamento che prevedeva l’inserimento nei menù di latte aromatizzato al cioccolato o alla frutta. Un tipo di prodotto prevalentemente commercializzato da grandi aziende, che non hanno certamente bisogno di beneficiare di finanziamenti comunitari. Altro fattore positivo del voto in Plenaria è l’approvazione all’emendamento che esclude dalle mense scolastiche gli esaltatori di sapidità.

Ora la palla passa agli Stati, che dovranno costruire i menù scolastici tenendo conto delle indicazioni approvate a Bruxelles. La partecipazione delle parti del territorio – come sostiene l’emendamento 57, approvato in Plenaria – è fondamentale, ma a partecipare dovranno essere non solo i produttori, ma anche e soprattutto i consumatori. Il Governo italiano non se lo dimentichi.