Oggi, 25 maggio 2018, entra in vigore il Regolamento sulla protezione dei Dati, noto anche come GDPR (General Data Protection Regulation), relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento e alla libera circolazione dei dati personali. È fondamentale essere ben chiari, quando parliamo di tutela di dati, a cosa ci riferiamo e, qualora il confine non sia così netto, mi auguro che si scelga la strada della massima tutela. Le tre principali novità sono: – il diritto all’oblio, che ci permette di chiedere ai social network di essere informati su tutti i nostri dati in loro possesso e, se lo desideriamo, di chiederne la rimozione; – il diritto alla portabilità dei dati, che ci garantisce la possibilità di scaricare le nostre informazioni e trasferirle ad un nuovo servizio; – il diritto di accesso, che impone alle aziende una maggior trasparenza sul motivo e sulle modalità per cui verranno utilizzati i nostri dati personali. Le aziende e le pubbliche amministrazioni dovranno dotarsi di un “Responsabile della Protezione dei Dati” e, se con più di 250 dipendenti, redigere un “Registro del Trattamento” per dimostrare tutte le garanzie dei dati stessi. Siamo in un momento dove dobbiamo tutelare gli utenti e, dall’altro lato, garantire uno sviluppo sano delle imprese senza oberare troppo chi vuole portare il mercato unico digitale verso frontiere più innovative e ambiziose. Non deve venir meno la fiducia: chi naviga sul Web deve avere la certezza che i propri dati siano al sicuro. GDPR Marco Zullo