Il Partito Democratico sa perfettamente come difendere il nostro olio, una delle eccellenze per cui siamo famosi nel mondo: agevolando l’invasione di olio tunisino a basso prezzo sul mercato europeo.

Purtroppo non é complottismo, ma l’amara cronaca della realtà. La pupilla di Matteo Renzi, Federica Mogherini, che in Europa é una sorta di ministro degli Esteri dell’Unione, ha infatti proposto di incrementare la quota di olio tunisino non sottoposta a dazi doganali. Una quota che ad oggi é già molto elevata, viso che lo Stato Nordafricano può esportare senza dazi verso i 28 Paesi dell’Unione ben 56.700 tonnellate di olio ogni anno.

mogherini

Evidentemente per il Pd questa quota non é sufficiente per affossare il nostro Made In. E così la Mogherini propone di aumentare del 60% la quota di olio non sottoposta a dazi, passando da 56.700 a 91.700 tonnellate l’anno.

Un colpo da maestro, forse pari solo a quello che i democrat avevano inferto all’Italia con l’invasione di arance marocchine, che oltre ad affossare le produzioni locali hanno evidenziato problemi nei controlli delle quote d’importazione.

Se non fosse una questione serissima, ci sarebbe da sorridere nel leggere le ultime dichiarazioni degli eurodeputati Pd che si sono subito detti contrari ad una norma che lo stesso partito ha proposto. Forse speravano di far passare questa norma sotto banco, come é accaduto nelle ultime legislature a Bruxelles. Dove approvavano l’invasione delle arance marocchine o le politiche del rigore, salvo poi fingersi contrari davanti a giornali e tv italiani.

Il problema del Pd é che ora in Parlamento Europeo c’è il Movimento 5 Stelle, che non gliene farà passare liscia una.

Loro non molleranno mai. Noi nemmeno.