I criteri scientifici proposti in giugno dalla Commissione europea per identificare gli interferenti endocrini (sostanze presenti nei pesticidi e nei biocidi, in grado di interferire con il sistema ormonale e di causare patologie anche gravi) stanno raccogliendo critiche da tutti i fronti: mondo scientifico, industria, organizzazioni non governative, come spiega Il Fatto Alimentare.

Dal mondo scientifico la critica arriva dell’Endocrine Society, la più prestigiosa associazione di endocrinologi al mondo, che conta 18.000 membri in 122 Paesi. Secondo l’associazione i criteri indicati dalla Commissione europea, con due anni e mezzo di ritardo rispetto al termine previsto, non sono in grado di proteggere efficacemente la salute pubblica e porteranno a identificare come interferenti endocrini poche sostanze chimiche.

Marco Zullo M5S Europa interferenti endocrini pesticidi

Critiche di segno opposto arrivano, invece, dal fronte dell’industria chimica, secondo la quale i criteri proposti dalla Commissione Ue non permettono di distinguere con chiarezza le sostanze che causano un danno da quelle che non presentano alcun rischio per la salute umana e per l’ambiente e che contribuiscono al benessere economico e sociale delle persone.

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