A maggio i costi delle chiamate internazionali verso gli altri Stati europei verranno abbattuti e noi del Movimento 5 Stelle siamo davvero fieri di quanto fatto e raggiunto, perché il nostro forte impegno ha portato a questa grande vittoria. Ci tengo anche a sottolineare che siamo stati l’unica forza politica in Italia a presentare questi emendamenti, che nella realtà si traducono nella difesa dei diritti di ogni cittadino italiano e dell’Unione europea.

Abbattuti i costi delle chiamate

Nella pratica, il Parlamento europeo ha approvato il regolamento BEREC che contiene gli emendamenti del Movimento 5 Stelle che richiedevano la modifica della riforma monca del Roaming, che non poneva alcun tetto massimo alle tariffe internazionali.

I costi delle chiamate internazionali verso altri Paesi europei non sono affatto collegati ai reali costi sostenuti dai fornitori. Per questo la nostra proposta chiedeva che qualsiasi differenza di prezzo tra le chiamate nazionali e le chiamate intra-europee venisse eliminata, tranne nel caso in cui il fornitore non dimostrasse che tali discrepanze fossero dovute a differenze oggettive in termini di costi. Purtroppo il Consiglio si è opposto alla riduzione delle tariffe ai livelli nazionali, ma grazie al nostro impegno l’abbattimento delle tariffe per i consumatori, che entrerà in vigore il 15 maggio 2019, sarà comunque evidente: per la prima volta viene fissato un tetto massimo di 19 centesimi al minuto (più IVA) e di 6 centesimi (più IVA) per gli sms. In Italia, con l’Iva al 22% significa una tariffa massima di 23,18 centesimi al minuto per le chiamate internazionali all’interno dell’Ue (sia da rete fissa che mobile) e 7,32 centesimi al minuto per gli Sms ad un cellulare di un altro Paese europeo.

Inoltre, siamo riusciti a far snellire le tempistiche per il cambio di operatore mantenendo lo stesso numero: una giornata lavorativa è il tempo massimo previsto per rendere operativo il numero di telefono.
In caso di ritardo nel trasferimento del numero o di abuso di trasferimento da parte delle imprese o in nome di queste è previsto l’obbligo di risarcire gli utenti. Anche in questo caso è stato accolto un nostro emendamento che proponeva un risarcimento proporzionato alla durata del ritardo nel trasferimento o alla natura dell’abuso subito.
Indipendentemente dal fatto che la comunicazione sia effettuata con modalità tradizionali (Sms, chiamate) o tramite servizi web (Skype, WhatsApp, Telegram, etc.), l’obiettivo è quello della protezione e della tutela dei consumatori assicurando che i cittadini abbiano accesso a servizi di comunicazione alla portata, compreso l’accesso a internet, per servizi di e-government, online banking o video chiamate.
Questo è un grande traguardo che costituisce un risultato tangibile a beneficio di tutti i cittadini, ma non ci fermeremo qui: continueremo a batterci affinché sia solo un primo passo verso ulteriori miglioramenti.