ABC dei Fondi Europei - parte 2/2
Fondi Europei, tutti ne parlano ma in pochi sanno cosa sono.
Per orientarvi nel mondo dei fondi consiglio due link. Il primo è www.europafacile.net dove potete trovare bandi relativi ai fondi diretti e indiretti. Il secondo è il portale www.opencoesione.it per acpire cosa è stato già finanziato in Italia.
Il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2014-2020 (FESR)
Il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) si propone di rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale nell’Unione europea intervenendo sugli squilibri tra le regioni. Il FESR sostiene lo sviluppo regionale e locale per contribuire al conseguimento di tutti gli obiettivi tematici attraverso la definizione di priorità dettagliate che pongano l’accento su:
- ricerca, sviluppo e innovazione
- miglioramento dell’accesso e della qualità delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione
- cambiamento climatico e transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio
- sostegno alle Piccole e Medie Imprese (PMI)
- servizi di interesse economico generale
- infrastrutture delle telecomunicazioni, dei trasporti e dell’energia
- rafforzamento della capacità istituzionale e amministrazione pubblica efficiente
- infrastrutture sanitarie, sociali e scolastiche e sviluppo urbano sostenibile
Ulteriori info: DG Politica Regionale – Inforegio – Politica regionale https://ec.europa.eu/regional_policy/what/future/index_en.cfm
Il Fondo Sociale Europeo (FSE)
Contribuendo alla coesione economica, sociale e territoriale, il Fondo sociale europeo (FSE) rappresenta il principale strumento finanziario dell’Unione europea per investire nelle risorse umane. Consente di accrescere le opportunità di occupazione dei cittadini europei, promuovere lo sviluppo dell’istruzione e migliorare la situazione dei soggetti più vulnerabili al rischio di povertà.
Il regolamento prevede il raggiungimento di quattro obiettivi tematici dell’FSE all’interno dell’Unione:
- promuovere l’occupazione e sostenere la mobilità dei lavoratori
- promuovere l’inclusione sociale e lottare contro la povertà
- investire in istruzione, competenze e apprendimento permanente
- migliorare la capacità istituzionale e un’efficiente amministrazione pubblica
Il Regolamento contiene disposizioni specifiche per il rafforzamento del partenariato e per la promozione della partecipazione attiva dei partner sociali e delle organizzazioni non governative (ONG) negli investimenti dell’FSE. Richiede di destinare una quantità adeguata di risorse dell’FSE ad azioni per il potenziamento delle capacità peri partner sociali e per le ONG nelle regioni meno sviluppate.
L’innovazione sociale e le attività di cooperazione transnazionale vengono incoraggiate attraverso un aumento del tasso di cofinanziamento per assi prioritari dedicati, attraverso specifiche modalità di monitoraggio e programmazione e attraverso un rafforzamento del ruolo della Commissione nelle attività di scambio e diffusione di buone prassi e azioni congiunte nell’Unione.
Al fine di migliorare l’efficacia degli interventi dell’FSE, sono previste disposizioni specifiche per garantire la concentrazione delle risorse. Inoltre, vengono definiti indicatori comuni per consentire un monitoraggio più accurato e agevolare la valutazione dell’impatto dell’investimento dell’FSE a livello europeo.
Per semplificare l’impiego dell’FSE, in particolare per i piccoli operatori, il regolamento propone opzioni di costo semplificate. Inoltre, per le operazioni di modesta entità, si propone l’obbligo per gli Stati membri di utilizzare tabelle standard di costi unitari o importi forfettari. Tale soluzione può ridurre gli oneri amministrativi relativi al 50% dei progetti.
Il Fondo di Coesione
Il Fondo di coesione consente agli Stati membri con un reddito nazionale lordo (RNL) per abitante inferiore al 90% della media dell’UE28 di investire nelle reti trans-europee di trasporto RTE-T, in particolare i progetti prioritari di interesse europeo così come definiti dall’UE, e nell’ambiente.
Nel settore dell’ambiente, il Fondo di coesione sostiene gli investimenti relativi all’adattamento ai cambiamenti climatici e alla prevenzione dei rischi, nonché gli investimenti relativi al settore idrico, all’ambiente urbano e allo smaltimento dei rifiuti. Nell’ambito del quadro finanziario pluriennale, anche gli investimenti nel settore energetico possono beneficiare di sostegno, a condizione che offrano vantaggi ambientali positivi. Sono pertanto sostenuti anche gli investimenti nell’efficienza energetica e nell’energia rinnovabile. Nel settore dei trasporti, oltre alla rete RTE-T, il Fondo di coesione contribuisce agli investimenti nei sistemi di trasporto a bassa emissione di carbonio e nel trasporto urbano. Gli Stati membri ammissibili al Fondo di coesione nel periodo 2014-2020 sono: Bulgaria, Cipro, Croazia, Estonia, Grecia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Portogallo, Repubblica ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia e Ungheria. L’Italia non è interessata dal Fondo di coesione, in quanto l’RNL per abitante supera il 90% della media dell’UE 28.