Il rientro dalla pausa estiva ci ha riservato una piccola grande vittoria, quella ottenuta in Commissione Agricoltura mercoledì 29 agosto. Ci siamo riuniti in aula per votare i progetti da far rientrare all’interno del budget dell’Unione Europea per l’anno 2019. È passata, infatti, la proposta di progetto pilota che noi del Movimento 5 Stelle abbiamo firmato insieme a diversi deputati di altri Paesi e gruppi, che riguarda la riduzione dell’uso dei pesticidi nel settore agricolo.

uso dei pesticidi nocivi

Da diversi anni la legislazione dell’UE si sta sviluppando per consentire un utilizzo sempre più sostenibile dei pesticidi. Questo però non sembra essere sufficiente se si considera l’effettiva messa in pratica da parte degli agricoltori. Essi affermano che la sostituzione dei pesticidi presenta delle difficoltà sia pratiche, che economiche.

È proprio per dare una valida risposta a questi problemi che abbiamo proposto uno studio che valuti le misure di gestione integrata delle specie nocive adottate in ciascuno stato membro. Inoltre, un obiettivo del progetto sarà individuare un pacchetto di strumenti da destinare ad agricoltori e consulenti, con lo scopo di ridurre l’utilizzo dei pesticidi. Tale pacchetto dovrà contenere protocolli da applicare per la difesa integrata delle colture e valide alternative ai pesticidi chimici. Tutto ciò declinato per un ampio numero di colture.
Anche l’individuazione di approcci efficaci, in termini di modifica delle pratiche agricole, è uno dei punti che verrà affrontato all’interno del progetto. La modifica delle pratiche agricole può comprendere la rotazione delle colture, l’introduzione di coltivazioni resistenti e resilienti, l’uso di insetti utili e pesticidi alternativi, ciascuna adattata secondo le condizioni del luogo di applicazione.
1,5 milioni di euro su due anni è il budget approvato e destinato dall’Unione Europea al progetto, che dovrebbe tenere conto, tra l’altro, delle esperienze acquisite grazie al lavoro svolto dall’Organizzazione internazionale per la lotta biologica (IOBC), dall’International Biocontrol Manufacturers Association (IBMA) e da organizzazioni che studiano i diversi approcci agronomici e la gestione integrata delle specie nocive insieme agli agricoltori.
Infine, attraverso tale studio sarà anche possibile effettuare un’analisi per comprendere quali siano gli ostacoli, reali o percepiti, alla diffusione e all’applicazione della difesa integrata nel settore.