Ci lamentiamo sempre delle arance marocchine, dell’olio tunisino e di quanto i prodotti del Nord Africa vadano a ledere la nostra capacità di produzione e di vendita nei mercati.

Con i colleghi della Commissione Agricoltura siamo andati a vedere che cosa succede realmente in quei paesi per capire anche come tutelare i nostri mercati, e abbiamo trovato in realtà una situazione in cui si sta investendo moltissimo con la volontà di costruire un settore agricolo competitivo e di qualità.

Per fare questo hanno predisposto una programmazione a lunghissimo termine e stanno investendo molti soldi creando dei piani di cooperazione nazionali in grado di allargare sempre di più il territorio produttivo.

Allora che cosa possiamo fare per essere competitivi nell’agroalimentare in Europa?

• Inserire all’interno dei trattati commerciali delle clausole di salvaguardia che possano tutelare rapidamente il tessuto imprenditoriale locale.
• Strutturare un sistema efficace e uniforme di controlli alle dogane.
• Avere un sistema chiaro e comunitario di etichettatura dei prodotti, così da avere informazioni precise per acquisti consapevoli.

Queste le azioni a tutela del made-in, guardando al futuro invece bisogna agire rapidamente su altri fronti:

• Una programmazione che punti alla sovranità alimentare.
• Un piano di investimenti mirati per rafforzare la capacità di produzione.
• Un piano di formazione che crei dei professionisti al passo coi tempi.

Che dite, in questo modo avremo un made-in di qualità e un’agricoltura prospera?

 

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