Abbiamo chiesto al Commissario designato per il Mercato interno, la Difesa e lo Spazio, Sylvie Goulard azioni concrete per rendere effettiva l’economia circolare. “Per raggiungere l’obiettivo di azzerare le emissioni di gas a effetto serra entro il 2050 e per guidare la transizione verso un’economia circolare, l’Europa deve agire sulla durabilità dei prodotti. I nostri genitori hanno vissuto in una società in cui gli elettrodomestici e le auto duravano molto più a lungo rispetto a quanto siamo abituati oggi. I dati lo confermano, il modello usa e getta non è più sostenibile, né dal punto di vista economico, né etico. Una economia che sia realmente circolare deve puntare sulla durabilità dei prodotti e la loro riparabilità, contrastando l’obsolescenza programmata”. “Un cambio di approccio può rimettere al centro della azione politica la rigenerazione urbana ricreando un indotto di piccoli riparatori, professionalità strettamente legate al territorio e non delocalizzabili. Chiediamo alla futura Commissione di mettere in campo iniziative legislative per la creazione di una reale economia circolare: per esempio, contemplare l’obbligo per i produttori di garantire un adeguato servizio tecnico per i beni che fabbricano o importano; oppure, imporre di fornire i pezzi essenziali, a un prezzo adeguato e proporzionato al valore dei beni stessi”. Come sempre, il cambiamento accade se l’informazione e la formazione si integrano, coaudiuvati dal tempo. Informare le persone, le famiglie, i bambini sulle opportunità che ci sono per acquistare prodotti meno dannosi per l’ambiente e per se stessi è fondamentale, allo stesso tempo formare, in modo da creare una coscienza ed un modello etico di economia circolare che nel tempo possano rammendare gli errori del passato. di Marco e Max