Secondo il report del WWF e del Global Footprint Network il 15 maggio per l’Italia sarà l’Overshoot Day, data simbolica che segna l’esaurimento della biocapacità del nostro territorio, ovvero la capacità degli ecosistemi di rinnovarsi nell’arco di un anno e fornire servizi indispensabili quali cibo, fibre, legname, terreni e capacità di assorbimento del carbonio.

Questa data è stata ottenuta calcolando il numero di giorni dell’anno in cui la biocapacità è sufficiente a sostenere la nostra impronta ecologica. Quest’ultima intesa come l’ammontare dell’area di terra e dei mari biologicamente produttivi, richiesti per produrre tutte le risorse dovute al consumo della popolazione e all’assorbimento dei suoi rifiuti. Ciò significa che l’Italia, in soli cinque mesi, ha consumato risorse naturali più velocemente del tempo che occorre loro per rinnovarsi, esaurendole completamente.

Ogni anno l’Overshoot day cade in giorni diversi a seconda del paese cui ci si riferisce e dello stile di vita. Il 10 maggio è già toccato alla nostra Europa la quale, nonostante rappresenti appena il 7% della popolazione mondiale, utilizza il 20% della biocapacità del Pianeta. L’ammontare di risorse naturali terrestri e marine consumate da ogni cittadino europeo risulta essere la più alta a livello globale, triste record condiviso con gli Stati Uniti. È impressionante pensare che per riuscire a mantenere tale stile di vita servirebbero ben 2,8 Terre solamente per gli europei.

Il fenomeno dell’Overshoot è una problematica che riguarda il nostro Pianeta già dal 1970. Si tratta di un’emergenza che negli anni ha causato la drastica diminuzione degli stock delle risorse disponibili, il rapido accumularsi di rifiuti che i sistemi naturali non sono in grado di assorbire o riciclare, la crescente concentrazione di carbonio in atmosfera ed i conseguenti cambiamenti climatici.

I segnali sono chiari. Non è più accettabile tollerare questa devastazione per il bene nostro e per la salvaguardia della Terra; continuare a contribuire a questo crollo è da irresponsabili. Non ci sono più scuse, le soluzioni ci sono e sono tante, ne abbiamo parlato tante volte su questi canali, da una agricoltura sostenibile alle città a misura di persona: è fondamentale individuare e mettere in pratica azioni concrete che rendano possibile un futuro florido per l’Italia, per l’Europa, per l’intero Globo.