La strada maestra per salvaguardare il Lambrusco non è quella di mantenere invariato l’attuale regolamento europeo sull’etichettatura dei vini, ma quella di promuovere una nuova formulazione che dia piena, effettiva e definitiva tutela al carattere territoriale e alla peculiarità del vitigno Lambrusco e delle produzioni vinicole DOP e IGP che da esso prendono il nome.

Lo abbiamo scritto in un documento a difesa del Lambrusco, che rischia di essere tolto dalla lista dei vitigni protetti nell’Ue. Il documento, primo a livello italiano,  é stato approvato venerdì dal consiglio comunale di Ravarino (Modena), grazie all’impegno dei consiglieri comunali M5S Daniele Zironi, Alessio Chiossi e Patrizia Passerini.

lambrusco Marco Zullo M5S Europa

Gli emendamenti M5S contenuti nel documento che verrà inviato al Commissario Ue all’Agricoltura Phil Hogan, al ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina e ai presidenti delle Commissioni Agricoltura di Camera e Senato esprimono una posizione che il Movimento 5 Stelle sta portando avanti anche a Bruxelles. La Commissione Europea sostiene che, con l’attuale normativa, se un viticoltore tedesco o spagnolo decidesse di ricorrere alla Corte di Giustizia Europea perché vuole scrivere in etichetta Lambrusco, è molto probabile che vinca. E addio tutela per i nostri produttori locali.

Pertanto, battersi per mantenere la normativa odierna rischia di essere un buco nell’acqua. La soluzione migliore é quella di riformare il regolamento sull’etichettatura in modo da tutelare davvero l’eccellenza del Lambrusco.