Carissimi amici attivisti e simpatizzanti,

vi scrivo per aggiornarvi su quanto sta accadendo in questi giorni e sulle notizie riportate dalla stampa.

Sono ancora incredulo, e vi devo confermare con un certo rammarico che un’attivista del M5S, tale Barbara Miele di Parma ha fatto ricorso al Tar del Lazio chiedendo la cancellazione della mia elezione in favore della 18 esima, prima dei non eletti, Giulia Gibertoni.

Una cosa del tutto digeribile per chi mastica partitocriazia, ma per me e per voi che dei valori etici abbiamo fatto una bandiera, è un fatto gravissimo.

Per chiarezza di cronaca vi racconto i fatti.

Dopo essermi proposto per le europee ed aver superato le primarie interne del M5S è arrivato il momento del voto, il fatidico 25 maggio.

I risultati che tutti sappiamo con le attese-disattese da parte del M5S vedono eletti “solo” 17 europarlamentari.

Dai primi dati ufficiosi risulta apparentemente che io sia 18esimo, il primo dei non eletti, e per soli 207 voti rispetto a Giulia Gibertoni, ultima degli eletti.

Un po’ deluso, vista la fatica della campagna elettorale, penso sia stato un peccato sfiorare di poco il successo. Ma pazienza, nel Movimento “uno vale uno” per cui ero contento per i miei colleghi che comunque sarebbero andati a Bruxelles.

Non ho mai né chiesto né pensato di chiedere un riconteggio dei voti, anche se chiunque nella mia situazione, appartenente ad un altro partito lo avrebbe fatto. Pensate che le sezioni della circoscrizione sono 11.629, quindi pescare 2-300 voti che da nulli o annullati diventino preferenza non è una missione impossibile. Ho accettato serenamente il verdetto di essere il primo dei non eletti e ho continuato a lavorare nell’azienda in cui sono impiegato.

Succede però che dopo qualche giorno stranamente i risultati ufficiali tardino ad arrivare e quindi Stefano Patuanelli, il nostro referente regionale per le europee, chiama la Corte di Appello di Venezia per capire il perché del ritardo. La quale Corte gli comunica che i risultati ufficiali tardano ad arrivare perché sono in corso ulteriori verifiche dato che i quadri precedentemente formati mostrano delle incongruenze.

Dopo poco si capisce che non sono pervenuti i risultati di alcuni seggi del Friuli Venezia Giulia, risultati che sommati ai precedenti sanciscono che il 17 esimo eletto sono io e non la Gibertoni.

Mi viene così notificato l’atto e parto per Bruxelles.

Cerco di chiamare al telefono Giulia per esprimere il mio dispiacere per lei, ma lei non mi risponde. Capisco che è un momento delicato e non insisto. I contatti vengono comunque tenuti con il gruppo nello spirito di collaborazione proprio del M5S.

Ovviamente non mi preoccupo di un eventuale ricorso da parte di Giulia, “uno vale uno”. Peraltro proprio lei scrive sulla sua pagina facebook che alcuni giornalisti le hanno chiesto se avesse fatto ricorso o meno e che lei ribadisce di NON aver fatto ricorso.

Capita che parlando a pranzo con dei colleghi vengo a sapere che alcuni di questi potrebbero essere coinvolti in ricorsi presentati da parte di altri partiti e quindi così istintivamente anche a me viene la curiosità di informarmi su tutti i ricorsi presentati al Tar del Lazio.

Con enorme e amara sorpresa scopro che il 18 luglio, ultimo giorno prima della scadenza dei termini, un’attivista emiliana del Movimento 5 Stelle, tale Barbara Miele, ha presentato ricorso per l’annullamento dell’elenco dei candidati.

La cosa sembra strana, un’attivista chiede apparentemente dall’oggetto del ricorso che si legge nel sito del Tar del Lazio, di rimandare a casa tutti, compresi gli attivisti eletti.

Richiedo immediatamente gli atti e scopro che il ricorso è indirizzato di fatto a me, solo a me e a favore della 18esima, prima non eletta, Giulia Gibertoni.

Francamente rimango amareggiato sia per il fatto che ho già iniziato il percorso europeo amalgamandomi col gruppo e lavorando col territorio e sia perché un tiro del genere all’interno del Movimento è tanto inaspettato quanto deprecabile.

Un’attivista del M5S vuole mandare a casa un attivista del M5S per mettere al suo posto un’altra attivista del M5S. Mai visto prima.

Voglio ancora sperare che la Gibertoni non c’entri nulla.
RINGRAZIO tutti voi che state scavando per capirne di più.

Al di là della mia posizione, sono fortemente preoccupato di questo che è considerabile come un atto senza precedenti nel Movimento.

Credo che tale modo di operare, pur legittimo dal punto di vista del Diritto, rappresenti un pericolosa crepa all’interno del M5S. E alle volte le crepe, quelle profonde, portano a delle spaccature insanabili, cosa che ovviamente non auspico, anzi, che temo.

Mi auguro che un barlume di buon senso illumini la mente di chi fatto il ricorso e che di conseguenza lo ritiri quanto prima.

GRAZIE A TUTTI per l’appoggio che mi state dando e che mi darete nei prossimi durissimi mesi.

Marco