Quella di oggi poteva essere una giornata di svolta, dove finalmente si ponevano le basi per un buon regolamento sull’agricoltura biologica e in cui vi era la possibilità di uniformare le regole a livello europeo. Se è vero infatti che da un lato non si sono peggiorate le cose, dall’altro non posso però affermare che siano stati fatti passi in avanti per migliorarle. Purtroppo, questa grande occasione, è andata sprecata.

Oggi nel trilogo, in vista di una definizione del testo finale del nuovo regolamento sull’agricoltura biologica, si è cercato di trovare un compromesso dopo 20 mesi di negoziazioni -tra le più lunghe mai viste- perché c’ erano parecchi punti su cui di fatto non c’era ancora un accordo: ad esempio l’import -export, la possibilità di coltivare in serra in determinate aree del territorio europeo e le soglie per la quantità di residui ammessi per poter etichettare il prodotto come biologico.

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L’Italia rappresenta un’eccellenza nel settore: abbiamo regole per la produzione serie e standard elevati, anche per quanto riguarda la presenza di residui di fitofarmaci: questa era dunque l’occasione per far sì che anche gli altri Stati si adeguassero a questi livelli e invece nulla è stato fatto in tale senso.

Anche se la commissione era partita in modo ambizioso, si è finiti poi ad un accordo al ribasso per l’ incapacità degli Stati di trovare una sintonia di intenti; si poteva fare di più, mi aspettavo una maggiore attenzione da parte degli Stati membri su quelli che sono gli aspetti qualitativi a dispetto degli interessi economici che, seppur leciti, non possono essere sempre l’ago della bilancia in una decisione.

Oggi in Europa ognuno guarda ai propri interessi e a fatica si percepisce un senso di comunità: è fondamentale invece andare in direzione contraria e unire le forze nel conseguimento di un obiettivo comune.

Il tema di oggi era davvero importante e delicato in quanto il biologico – che ha un’economia che si sta sviluppando molto velocemente e che cresce nonostante questo periodo storico di crisi- meritava un approccio che mettesse al centro, al contempo, le garanzie per il consumatore.