La produzione agricola dei territori alpini è una produzione di qualità, ma resta una produzione di nicchia, ristretta ad un mercato limitato. Il nostro obiettivo deve essere quello di allargare il mercato. Per rivitalizzare l’agricoltura è necessario fare sistema con i settori locali come turismo e artigianato. Solo costruendo una rete forte riusciremo a valorizzare i prodotti tipici e a fare in modo che il mercato, per questi produttori, si allarghi.

 

 

Nella comunicazione della Commissione si sottolinea che nel 2012 l’agricoltura e la silvicoltura occupavano il 3% della forza lavoro totale della regione alpina.

Nel 2013 questo dato era sceso al 2,7%. Pur non parlando di numeri contenuti in assoluto, si tratta di un calo del 10% in un anno, un trend molto negativo.

 

Se da un lato esso può essere in parte attribuito allo sviluppo ed alla meccanizzazione della produzione, dobbiamo altresì attribuirlo ad una diminuzione dell’appetibilità di un settore che si trova ad affrontare sempre crescenti difficoltà e quindi risulta meno invitante soprattutto per le nuove generazioni.

 

Tra gli obiettivi della strategia, quello di rivitalizzare questo settore dovrebbe essere uno dei principali.

Le difficoltà sono legate a molteplici fattori, e solo alcuni di questi possono essere spiegati attraverso le caratteristiche intrinseche del territorio montano.

Le produzioni agricole di questi territori, infatti, sono spesso prodotti di qualità che però restano di nicchia, o hanno accesso ad un mercato limitato e ridotto.

 

Aziende di dimensioni limitate, molto spesso a conduzione familiare, hanno bisogno di un adeguato sostegno perché da sole potrebbero non avere i mezzi per fare lo scatto necessario nella catena del valore.

 

Non si tratta tanto di cambiare un modello di produzione che anzi, per la sua peculiarità, tradizione, compatibilità con l’ambiente, andrebbe per quanto possibile tutelato e preservato, quanto di migliorare l’integrazione con il tessuto economico con gli altri settori (turismo, PMI, etc) per aumentare il reddito di chi ci lavora e permettere la sopravvivenza di produzioni storiche e radicate.